La situazione si sarebbe dovuta sbloccare. E invece ieri la riunione a Bruxelles si è conclusa in un nulla di fatto, con Atene che respingeva una proposta ritenuta "assurda e inaccettabile" e il presidente dell'Eurogruppo che alzava le mani, dicendo che a questo punto la palla passava alla Grecia,
Il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, chiosava che il Paese è pronto a un accordo diverso, che dia dai quattro ai sei mesi di credito aggiuntivo, in cambio dello stop a nuove politiche fiscali. E oggi il primo ministro, Alexis Tsipras, ha ribadito che non accetterà ultimatum e che serve "una soluzione favorevole per tutti", che onori "la storia della democrazia in Europa".
Una risposta aperta è arrivata dall'Italia, con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, certo che il dialogo potesse ripartire "in termini molto costruttivi", e che "l'uscita di Atene dall'euro è fuori discussione". Ma tira un'aria diversa in Germania, con Schaeuble che definisce "irresponsabile" il discorso greco e Jeroen Dijsselblom e Pierre Moscovici, rispettivamente presidente dell'Eurogruppo e commissario agli Affari economici, che concordano sul fatto che "Atene chieda l'estensione del programma".
"Sappiamo che la situazione greca non sta migliorando", ha chiarito il tedesco Schaeuble. "Non abbiamo capito se stiano compiendo le migliori decisione per il loro popolo".
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, al termine del Consiglio Ecofin sul programma di salvataggio della Grecia sottolinea che è una decisione interamente nelle mani di Atene: "La Grecia deve decidere cosa vuole fare.
Nessuno dei colleghi nell’Eurogruppo ha capito cosa vuole veramente e nessuno sa se la stessa Grecia lo sappia", ma la Grecia deve decidere "se vuole rimanere nell’euro" e "deve prendere degli impegni chiari e duraturi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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