Mondo

Fortissimo terremoto devasta il Messico: oltre 240 morti

Scossa di magnitudo 7.1 nel giorno dell'anniversario del sisma del 1985. A Città del Messico crollati oltre 40 edifici. Bimbi rimasti sepolti in una scuola. Oltre 4 milioni di persone senza elettricità

Fortissimo terremoto devasta il Messico: oltre 240 morti

Una violentissima scossa di magnitudo 7.1. E il Messico torna a tremare nel giorno dell'anniversario del devastante sisma che ha ucciso migliaia di persone a Città del Messico nel 1985. Secondo il servizio geologico statunitense, il terremoto si è verificato a circa 8 chilometri da Atencingo, nello stato di Puebla, a una profondità di 50 chilometri. In migliaia si sono riversati in strada a Città del Messico (guarda la gallery), quando gli edifici hanno cominciato a tremare e a crollare, ma molti sono rimasti sotto le macerie. E il bilancio è drammatico: ci sono oltre 240 morti.

Alle ore 13.14 locali (le 20.14 in Italia), quando si erano appena concluse le commorazioni del 32° anniversario del devastante sisma che nel 1985 fece 10mila vittime, il panico ha preso 20 milioni di persone che vivono a Città del Messico. Gli effetti del terremoto del 19 settembre del 1985 furono disastrosi: migliaia di persone morirono, soprattutto a Città del Messico, dove crollarono centinaia di edifici. Oggi, quando la terra ha ripreso a tremare, nella megalopoli si sono viste vere e proprie scene di panico. I palazzi hanno preso a oscillare e le facciate sono crollate (guarda il video) riempiendo le strade di macerie (guarda il video). Almeno quaranta edifici sono completamente collassati inghiottendo le persone che vi erano dentro. Tra queste anche i bambini di una scuola: ventidue sono morti schiacciati dalle macerie.

La devastazione è ovunque. Lo stadio Azteca, tempio del calcio messicano, è stato fortemente danneggiato: le trabeazioni metalliche che cingono la sommità dell'anello sono letteralmente crollate. L'autostrada, che collega la Capitale ad Acapulco, è invece crollata in prossimità di Cuernavaca. E ancora: l'aeroporto della capitale è stato chiuso per permettere le verifiche, mentre decine di pazienti sono stati evacuati dagli ospedali e le lezioni a scuola sono state sospese. In tutto il Paese oltre 4 milioni di persone sono rimaste al buio, senza elettricità.

All'inizio di questo mese un'altra scossa di magnitudo 8.2 ha colpito la costa del Chiapas, la più potente nel Paese dal 1932, e ha ucciso 98 persone (78 nello Stato di Oaxaca, 16 nel Chiapas e 4 nel Tabasco). Oggi, di vittime, se ne contano oltre 240. Ma il bilancio è destinato a peggiorare, mentre da Città del Messico a Puebla si scava sotto le macerie per cercare di salvare i dispersi. E subito dopo il terremoto è arrivato, dagli Stati Uniti, il sostegno del presidente Donald Trump: "Dio benedica il popolo di Città del Messico. Siamo con voi e saremo accanto a voi". Da piazza San Pietro, durante l'Udienza Generale di oggi, papa Francesco ha, invece, lanciato un appello alla solidarietà internazionale.

"Preghiamo per le vittime, i feriti e i familiari, e per quanti stanno portando soccorsi", ha esortato Bergoglio rivolgendo infine la preghiera alla Vergine di Guadalupe, protettrice dell'intera America Latina.

Commenti