Buzova è un piccolo paese ucraino situato tra le foreste a Nord di Kiev. Ha appena 1.200 abitanti. Cinquanta di questi sono stati trovati ammazzati per strada mentre di altri sessanta non si hanno più notizie.
La pioggia sta rivelando proprio dietro la stazione di Buzova un'altra fossa comune ad opera dei russi. Sono stati trovati già due cadaveri ma è probabile che se ne rinverranno molti altri. Tante sono le donne e le madri che arrivano in questi luoghi, abbandonati dai russi dopo un mese di invasione, per cercare di avere notizie dei propri figli o dei propri mariti. Di Buzova non resta praticamente più niente. L'ospedale, come la scuola, è stato bombardato. Quest'ultima ospitava 150 persone, salve solo grazie alla fuga in un sotterraneo. Ovunque proiettili per terra e tank russi bruciata durante la controffensiva. Taras Didich, il capo della comunità di Dmytriyka che comprende Buzova e altri villaggi, riporta la Repubblica, ha detto che lo scorso 31 marzo sono stati trovati una "cinquantina di corpi lungo un tratto di 6 chilometri sulla strada principale che porta a Kiev". Sempre Didich spiega che i cittadini si erano chiusi in casa e nessuno aveva il coraggio di uscire per paura di incontrare i russi. Le uniche cosa che era possiible sentire da dentro le mura di casa erano gli spari contro chi disubbidiva agli ordini. "I corpi - spiega Didich - hanno segni di colpi di fucile e sono rimasti in strada per oltre 10 giorni".
Le torture in chiesa
Questo è ciò che è accaduto a Buzova ma orrori sono avvenuti anche nella chiesa dell'Ascensione del Signore nel villaggio di Lukashivka. A denunciare l'accaduto è stato l'arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Sherychuk, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. "Abbiamo trovato i corpi di decine di innocenti assassinati. Hanno profanato il tempio".
Anche il procuratore generale ucraino Irina Venediktova è stata molto dura: "La Russia ha commesso crimini di guerra in tutto il Paese, crimini contro l'umanità. Noi faremo di tutto per perseguirli".
Le dichiarazioni americane
Gli Stati Uniti stanno portando avanti delle indagini proprio in merito ai crimini di guerra. Beth Van Schaack, colei che è incaricata di gestire le prove ha dichiarato che l'indagine punta ai vertici russi e non solo ai comandanti delle truppe sul campo. Secondo la loro versione, sarebbero stati questi a preparare e coordinare le uccisioni dei civili.
Anche Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, asserisce che tutte le violenze perpetrate nei confronti dei civili, ossia gli stupri, le uccisioni di massa, le deportazioni e le torture, facessero parte di un piano originario dell'offensiva. E che questo piano che ha l'obiettivo di "brutalizzare i civili ucraini" arriva direttamente dai "più alti livelli del Cremlino", vale a dire da Putin.
"La questione dei crimini di guerra e delle atrocità in Ucraina ricade quindi direttamente sul Cremlino e sul presidente russo". In altre parole, Putin sarebbe l'indiziato numero uno per quanto sta accadendo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.