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G20, la partita di Modi: nella sfida tra i giganti c'è anche l'India

La presenza del premier indiano Narendra Modi a Roma per il G20 è un segnale. La partita Usa e dell'Occidente è quella di avvicinarsi al gigante asiatico

G20, la partita di Modi: nella sfida tra i giganti c'è anche l'India

L'India arriva a questo G20 con una piccola rivoluzione geopolitica rispetto ai decenni precedenti. New Delhi non è più un gigante "isolato" dalla contesa internazionale, ma vuole essere un attore sempre più rilevante in Asia e nell'Indo-Pacifico. Due concetti fondamentali che scindono le due proiezioni del colosso asiatico: da una parte il suo "pivot" a nord, verso l'Himalaya, il Pakistan e l'Asia centrale; dall'altra parte l'oceano e quel quadrante di mondo che lega l'Estremo Oriente all'India in un unico grande blocco marittimo e geopolitico. Sullo sfondo la Cina, eterno rivale per l'Asia, e gli Stati Uniti, che cercano di frenare l'ambizione di Pechino anche sfruttando il desiderio indiano di proiettare la propria sfera di influenza.

Narendra Modi è sbarcato a Roma anche con queste premesse. E se i richiami alla transizione energetica e al prossimo Cop26 sembrano essere più utili nell'ambito bilaterale, come piattaforma di investimenti, sono soprattutto l'Afghanistan e l'Indo-pacifico a rappresentare i focus del viaggio del primo ministro a Rona. Per Nuova Delhi è essenziale che quella crisi aperta con il ritiro occidentale e l'arrivo dei talebani a Kabul non crei le premesse per una ritirata indiana dall'Asia centrale e un contemporaneo ampliamento dell'influenza pakistana (con il placet cinese). Mentre sul fronte dell'Indo-Pacifico, il governo Modi percepisce che la sfida tra Washington e Pechino non possa più considerarsi una questione aliena: è interesse indiano frenare la spinta propulsiva cinese nel momento in cui la superpotenza guidata dal Partito comunista marcia a tappe forzate verso la supremazia economica, tecnologica e militare. Il Quad, l'alleanza composta da Australia, Giappone, Stati Uniti e appunto India, è un'immagine chiara dell'interesse di Modi nell'entrare nella contesa geopolitica prima di essere escluso dal controllo di un oceano che - nomen omen - considera di suo stretto interesse.

Modi incontra Draghi

Sullo sfondo, la partita complessa e non affatto scontata dei rapporti con l'Europa. La presenza di Modi e l'assenza di Xi Jinping danno al primo ministro indiano un'occasione per mostrarsi quale rappresentante sul posto di un gigante economico e politico. E questo è un segnale da non sottovalutare nelle logiche di integrazione con l'Occidente.

In questo tentativo di apertura a ovest senza abdicare alla propria unicità e autonomia tipiche della geopolitica indiana, entra in campo anche l'Italia. Il vertice del G20 è l'occasione per Modi e Mario Draghi di fare il punto della situazione dei rapporti tra i due Paesi. Relazioni stabili che, nell'alveo di un Indo-Pacifico in cui Nuova Delhi assume una posizione più vicina all'Occidente, possono anche crescere. Dal punto di vista strategico, diversi Paesi hanno già iniziato a far capire l'interesse anche militare per quella parte di mondo, non ultima la Gran Bretagna post-Brexit, che ha scelto di ripartire proprio dall'Oriente per ricostruire quel senso di potenza definito nel "nuovo" concetto di Global Britain.

L'Italia parte su basi diversi rispetto alle potenze oceaniche di più tradizionale proiezione "pacifica", ma può puntare sul tema degli investimenti e delle tecnologie, fondamentali per l'una e l'altra parte. Il sottosegretario del ministero degli Esteri indiano, Harsh Vardhan Shringla, in conferenza stampa ha spiegato che sul fronte della transizione energetica Roma e Nuova Delhi si dirigono verso "una partnership strategica" e si punta in particolare al settore dell'energia pulita in vista degli obiettivi ecologici ma anche per lo sfruttamento dei fondi del Next Generation Eu. Un interesse che tocca da vicino anche l'India, che pur non considerando prioritaria la questione della decarbonizzazione, ha però sottolineato l'importanza di altre questioni ambientali, a partire dalla gestione dei rifiuti, dell'energia e del suo trasporto fino alle automobili elettriche. Settori in cui potrebbe essere fondamentale il "know how" italiano.

Sul tavolo dei colloqui Draghi-Modi anche la crisi afghana: tema che insieme a vaccini anti Covid (mutuo ricnoscimento) e immigrazione interessa tutta l'Europa.

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