Continuano i raid e gli attacchi a Gaza, dove dal 7 luglio sarebbero morte più di 130 persone e altre 900 sarebbero ferite. A Beit Lahya (a nord della Striscia) l’aviazione israeliana ha centrato un orfanotrofio, provocando la morte di tre piccole disabili, come riferisce la agenzia di stampa Quds Press, secondo cui diverse infermiere sono rimaste ferite.
Il portavoce militare israeliano sostiene che Hamas ha sistematicamente provveduto a nascondere missili e armi in moschee e in istituti pubblici. Nel corso di centinaia di raid aerei israeliani condotti in continuazione dall’inizio della settimana 282 case di Gaza sono state rase al suolo. Altre novemila sono state danneggiate severamente; di queste
260 non sono più abitabili. Dal canto suo il braccio armato dei palestinesi rispondono al fuoco con il fuoco: stamattina lanciato l'ultimo razzo di tipo M-75 in direzione dell’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv.
In Israele le autorità militari hanno informato in parallelo di aver intercettato in volo a Rishon le-Zion (a sud di Tel Aviv) un razzo sparato da Gaza. Non è noto al momento se fra i due episodi vi sia un nesso. Lo scopo dell’offensiva militare israeliana è "riportare la stabilità e la calma per i cittadini di Israele" e "indebolire le capacità di Hamas", dice Yair Lapid, ministro delle Finanze di Israele e rappresentante dell’ala moderata al governo, in un colloquio riportato dal Corriere della Sera: "Andremo avanti: abbiamo dato più di un’opportunità ad Hamas di spegnere le fiamme. Non sembrano interessati, allora devono sapere che non ci saranno limiti alla nostra operazione".
Tra le opzioni ci sarebbe anche un'incursione di terra, "ma tutte le possibilità sono sul tavolo: vuol dire che potremmo ordinare l’invasione e rioccupare la Striscia di Gaza o arrivare a un cessate il fuoco attraverso i mediatori. Noi non parliamo direttamente con Hamas".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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