Mondo

"Spazi comuni riscaldati". La Germania si prepara già all'inverno senza gas

In Germania diverse città hanno allestito appositi spazi pubblici riscaldati in vista dell'inverno. Berlino teme che Mosca possa chiudere i rubinetti del Nord Stream 1 e lasciare il Paese senza gas

"Spazi comuni riscaldati". La Germania si prepara già all'inverno senza gas

In Germania crescono i timori di restare senza gas. Berlino sa che Mosca potrebbe stoppare, da un momento all'altro e in maniera definitiva, il suo flusso di rifornimenti. E così, tra le crescenti tensioni internazionali derivanti dalla guerra in Ucraina e l'esorbitante aumento dei prezzi energetici in arrivo, alcune città tedesche stanno organizzando spazi pubblici riscaldati in vista del prossimo inverno.

Pronti al peggio

Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild am sonntag, in Germania diverse città hanno pensato bene di allestire appositi spazi pubblici riscaldati, così da poter ospitare gratuitamente i cittadini che, in vista della stagione fredda, non potranno permettersi di pagare le bollette rincarate dall'aumento del costo del gas. Nello specifico, il giornale ha citato il caso di Ludwigshafen, nel land della Renania-Palatinato, dove si sta attrezzando un centro sportivo al coperto, precedentemente utilizzato per le vaccinazioni anti-Covid. All'interno della struttura potranno dormire tutti coloro che ne avranno bisogno.

Palestre riscaldate e sale verranno quindi riadattate a spazi collettivi per i cittadini che non riusciranno ad ammortizzare il peso delle prossime bollette. "Ci prepariamo anche a scenari di emergenza per l'autunno e l'inverno", ha spiegato al tabloid la sindaca di Ludwigshafen, Jutta Steinruck (Spd). La stazione centrale di riscaldamento collettivo dovrebbe trovarsi nella Friedrich Ebert Halle, consacrata finora ad attività sportive, concerti e - durante la pandemia - alle vaccinazioni. Soluzioni del genere saranno adottate anche in altri centri urbani, come Neustadt, Frenkenthal e Landau, dove si stanno pianificando le cosiddette "isole di calore".

Misure d'emergenza

Non sappiamo se la Germania finirà o meno nel baratro. Molto dipenderà dagli sviluppi diplomatici collegati al conflitto ucraino e dalle decisioni di Vladimir Putin. Certo è che, a partire dalle prossime ore e per almeno una decina di giorni, verrà interrotto il flusso del Nord Stream 1, il gasdotto che consente a Berlino di incamerare il gas proveniente da Mosca. L'interruzione, programmata da tempo, è dovuta a lavori di manutenzione annuali. In tempo di pace avremmo parlato di una semplice operazione di routine. Dato quanto accaduto negli ultimi mesi, c'è tuttavia chi teme che che l'interruzione possa in realtà portare alla chiusura permanente dell'infrastruttura.

Il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, è pronto al peggio e ha già parlato di possibile "scenario da incubo". Ricordiamo che a giugno, Gazprom aveva già ridotto in modo significativo il volume di consegna attraverso il gasdotto di oltre 1.200 chilometri dalla Russia al Meclemburgo-Pomerania occidentale. Secondo le autorità tedesche, la linea sarebbe attualmente utilizzata solo per circa il 40% delle sue potenzialità. La quantità ridotta di consegna è stata spiegata, almeno in parte, anche dal guasto di una turbina di Siemens Energy, adesso riparata dal Canada e restituita alla Germania.

Ma nello scenario peggiore, ovvero in caso di chiusura del Nord Stream 1, Berlino resterà letteralmente a secco di gas. E l'inverno non è poi così lontano. Ecco che, tra le misure di emergenza messe in cantiere dalla Germania, troviamo lo stop dell'illuminazione degli edifici pubblici e lo spegnimento dei semafori di notte.

Il governo tedesco trattiene il fiato.

Commenti