Coronavirus

Giallo sulla linea dei contagi: allerta per i focolai in Francia

Preoccupano i numeri dei nuovi positivi in Francia, soprattutto perché molti dei contagiati non manifestano sintomi. La dottoressa Colizza dell'EPIcx dell'Inserm di Parigi spiega: "Prima non vedevamo gli asintomatici, ora li andiamo a cercare attivamente"

Giallo sulla linea dei contagi: allerta per i focolai in Francia

Sale la preoccupazione in Francia, dove ieri per il terzo giorno di fila i casi di Coronavirus hanno continuato a salire, raggiungendo gli oltre 1.300 soggetti positivi. Prendendo in esame il periodo di tempo intercorso fra il 20 ed il 26 luglio, la sanità francese parla infatti di un aumento del 54%. Dati che tornano a far tremare.

Insieme alla Spagna, dove nelle ultime ore si sono registrati ben 1525 contagi, la Francia deve quindi fronteggiare numeri in decisa crescita, ben diversi da quelli segnalati alcune settimane fa. Secondo gli esperti, tutto sarebbe dovuto ai molti spostamenti che si sono verificati nell'ultimo periodo estivo. Altro dato da tenere in considerazione, il fatto che a risultare positivi siano in particolar modo soggetti giovani (fra i 20 ed i 30 anni) e che molti dei nuovi contagiati siano asintomatici (si parla del 51%).

Stando a quanto riferito dal "The Guardian", sono già stati individuati ben 15 focolai."Abbiamo l’impressione che più facciamo test e più troviamo casi positivi”, è quanto affermato dall’agenzia nazionale della Salute francese. Data la situazione, le autorità locali hanno deciso di prendere maggiori precauzioni, e per questa ragione ieri mattina sono state allestite delle aree di sosta sull'autostrada A41, direzione Chambéry. A tutti gli autisti fermati sono stati distribuiti gel igienizzante e mascherine, questo perché Chambéry, come l'Ile de France e la Grand-Est, è una delle zone tenute maggiormente sotto controllo a causa della ripresa dei contagi.

Non solo. Secondo "Repubblica", il governo francese avrebbe già introdotto misure restrittive più mirate, come ad esempio l'obbligo di indossare la mascherina in luoghi chiusi. A Mayenne (Loira), è invece necessario tenere il dispositivo di protezione individuale anche all'aperto, considerato l'elevato numero di positivi riscontrato nelle ultime ore.

Il fatto che la maggior parte dei soggetti non manifesti sintomi è l'aspetto che più preoccupa i medici."Prima non vedevamo gli asintomatici, ora li andiamo a cercare attivamente", ha spiegato a "Repubblica" la dottoressa Vittoria Colizza, a capo del laboratorio EPIcx dell'Inserm (Institut national de la santé et de la recherche médicale) di Parigi. "Alcuni cluster, come a Mayenne, destano preoccupazione perché sono comunitari e questo vuol dire che non riusciamo esattamente a risalire la catena dei contagi e che l'attività epidemica è più elevata. I dati ci dicono che l'utilizzo delle misure igieniche come lavarsi le mani, tossire nel gomito, utilizzare il gel è rimasto costante, quello che è diminuito in maniera consistente è evitare per esempio baci e abbracci", ha precisato.

È presto, tuttavia, per parlare di seconda ondata: "Oggi facciamo il test and tracing , abbiamo strumenti e una consapevolezza diversa e più chance di evitare la situazione di febbraio", ha concluso la dottoressa Colizza.

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