In Italia al giorno d'oggi un giornalista può criticare solo ebrei, americani o inglesi, altrimenti rischia, se non la galera, un processo da parte dell'Ordine dei giornalisti con l'accusa di bla-bla-bla-fobia e poi il bavaglio. Me ne frego, e così dico: io, da inglese, non vedo l'ora che ci togliamo di torno una volta per tutte 'sti maledetti scozzesi.
In realtà, nella fu Gran Bretagna i veri razzisti non eravamo noi inglesi ma loro. La campagna di Alex Salmond, leader degli indipendentisti, è stata colma di bugie colossali e odio viscerale nei nostri confronti, a volte così pesanti che mi hanno fatto venire in mente i nazisti. Ma non mi dispiace che gli scozzesi stiano (secondo alcuni sondaggi) per lasciarci in pace. Primo, perché la Scozia è rimasta una roccaforte della sinistra incallita e senza i suoi 59 deputati al Parlamento del Regno Unito a Westminster (laburisti quasi tutti) trionferà d'ora in poi sempre la destra, e perciò l'uscita dell'Inghilterra dall'Unione europea si avvicinerà sempre di più. Secondo, perché il Regno Unito senza la Scozia sarà come un povero e cornuto marito sottomesso, che si trova liberato finalmente da una moglie prepotente e insopportabile. Terzo, perché questa gente ingrata e piagnucolante ci costa una marea di soldi che non saremo costretti più a pagare. Che bello.
In Italia, la stragrande maggioranza dei parassiti sono al sud. Da noi, invece, sono al nord, in particolare in Scozia la terra delle cornamuse, del mostro di Lochness, e degli uomini che portano la gonna (il kilt), dove l'unico piatto forte, l'haggis, è immangiabile. Secondo gli ultimi dati, l'Inghilterra paga più di 17 miliardi di sterline in sussidi ogni anno alla Scozia (un quinto del Pil scozzese circa). E la Scozia che cosa dà all'Inghilterra in cambio? Nulla. Gli scozzesi, insomma, sono i nostri «terroni». Fanno la vittima di mestiere e campano grazie alla flebo del welfare a go-go - pagata, ci mancherebbe altro - da noi inglesi.
Ma poi hanno il coraggio di lamentarsi di noi in continuazione. Di noi tiranni. E Salmond osa paragonare il popolo scozzese al popolo nero sotto l'apartheid in Sud Africa. Gli scozzesi, però, hanno già più autonomia della Sicilia. Da 15 anni ormai, hanno un parlamento a Edimburgo che controlla le scuole e le università, la salute, la giustizia, e il fisco (più o meno) e se non ci arrivano a pagare il conto, paga pantalone. Cioè, noi. Non gli basta. Vogliono l'indipendenza totale e di conseguenza per la prima volta saranno costretti a sanare i conti da soli ma lo sanno anche i sassi: non ce la faranno mai perché sono scozzesi. Sono matti gli scozzesi? Sì, sono completamente matti. Io do la colpa al whisky e al maltempo.
Chiaramente, i nostri 17 miliardi annui di sussidi sono solo la punta dell'iceberg e come tutti gli economisti di peso al mondo dicono: l'indipendenza sarà un disastro per la Scozia. Ecco la domanda: detto tutto ciò perché vogliono l'indipendenza? Ed ecco l'unica risposta: perché sono pazzi. Sono così fuori di testa che vogliono tenere sia la monarchia sia la sterlina. Ma non sarà possibile. Punto. Non possono tenere la monarchia perché i grossi conflitti d'interesse derivanti dall'indipendenza tra la Scozia e il resto del Regno Unito (Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord) lo renderanno in pratica impossibile. E non possono tenere la sterlina perché la banca centrale the Bank of England si trova a Londra, che sarà in un Paese straniero. Al limite, possono fare come fa Panama, la cui moneta è il dollaro ma senza la protezione della banca centrale Usa. Anche fare così, però, sarà un disastro per loro. Gli rimane una sola alternativa valida: il terribile euro. Ma prima saranno costretti a fare una richiesta formale per diventare un membro dell'Ue. Nel frattempo che moneta useranno? Poi, certo, pure l'euro sarebbe una catastrofe per la Scozia come lo è per l'Italia e così giovedì Nigel Farage, leader dell'Ukip - il partito che vuole staccare il Regno Unito dall'Ue - ha scritto giustamente sul Daily Telegraph : la Scozia non sta votando per l'indipendenza dall'Inghilterra ma per la tirannia dell'Ue. Un rapporto riservato ma diffuso alla stampa venerdì del Chief Economist della Deutsche Bank definisce il movimento per l'indipendenza scozzese «incomprensibile», e prevede in Scozia una depressione come quella degli anni '30. Nel frattempo, le più grandi banche e imprese della Scozia hanno detto chiaramente: nel caso di un voto «aye» (scozzese per «yes») nel referendum a favore dell'indipendenza loro si trasferiscono subito in Inghilterra. C'è già in atto una fuga di capitali massiccia.
Per capire la follia degli scozzesi basta immaginare una situazione analoga in Italia, cioè, il Mezzogiorno che vuole l'indipendenza a tutti i costi dall'Italia. Impensabile, no? Si tratta di un referendum per distruggere un Paese il Regno Unito che avrà conseguenze drammatiche non solo per la Scozia ma anche per l'Inghilterra, il Galles e l'Irlanda del Nord. La cosa incredibile è che solo gli scozzesi hanno il diritto di votare.
Vi pare normale? Mancano due giorni al voto che potrebbe smontare la più riuscita unione politica della storia che è durata 3 secoli dal 1707. Per salvarla serve agli scozzesi una cura psichiatrica. Ma se votano «sì» nonostante le gravi conseguenze negative per il resto del Regno Unito personalmente I shall not cry for Scotland . Anzi. Sono tutti matti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.