Guerra in Ucraina

"Sistemi antiaerei". La mossa di Londra che può ribaltare la guerra

L'annuncio è arrivato oggi a Washington durante una visita del ministro degli Esteri Liz Truss: "Ma non vogliamo una no fly zone"

"Sistemi antiaerei". La mossa di Londra che può ribaltare la guerra

No alla no fly zone ma sì alla cessione di armi per la difesa aerea. È questa la posizione emersa nelle ultime ore da parte del governo della Gran Bretagna sull'Ucraina. A dichiararlo, durante una visita a Washington, è stato il ministro degli Esteri di Sua Maestà Liz Truss.

“Il modo migliore per aiutare a proteggere i cieli – si legge in una sua dichiarazione durante una conferenza stampa tenuta con l'omologo statunitense Anthony Blinken – è attraverso le armi antiaeree, che ora il Regno Unito fornirà all’Ucraina”.

In poche parole, per Londra andare a rispondere positivamente alle richieste del presidente ucraino Zelensky, che da giorni invoca una vera e propria no fly zone sui cieli del suo Paese, sarebbe un passo molto pericoloso. E questo perché rischierebbe di creare ulteriori escalation con la Russia e di arrivare allo scontro diretto con Mosca.

Tuttavia il governo britannico ha voluto ancora una volta testimoniare il proprio sostegno a Kiev, girando quindi sistemi in grado di potenziare la risposta aerea ucraina alle incursioni dell'aviazione russa.

Una posizione, quella di Londra, in linea con l'orientamento statunitense. Nelle scorse ore Washington ha respinto la proposta polacca di girare i propri Mig29 in una base Usa in Germania, per mettere i mezzi a disposizione dell'aviazione statunitense per future incursioni antirusse in Ucraina.

Nel respingere l'idea messa in campo da Varsavia, il Pentagono e la Casa Bianca hanno sottolineato l'estrema delicatezza della situazione e la non opportunità di acuire le tensioni con Mosca.

Dopo il bombardamento dell'ospedale di Mariupol avvenuto questo pomeriggio, da Kiev si è tornati a chiedere una vera e propria no fly zone. Londra e Washington sono decise al momento a non schiodarsi dalle loro posizioni.

Liz Truss, nel corso dell'incontro con Blinken, ha però sottolineato anche la volontà di far crescere la pressione sul Cremlino con ulteriori sanzioni. “Non possiamo creare una no fly zone – ha dichiarato ancora il ministro degli Esteri britannico – ma possiamo raddoppiare le sanzioni”. Un modo quindi per provare a incidere ulteriormente sulla Russia, la cui economia nelle prossime settimane potrebbe risultare gravemente danneggiata dalle sanzioni imposte da Usa, Regno Unito e Unione Europea.

Le dichiarazioni del ministro britannico potrebbero non essere ben accolte a Kiev. In molti qui si aspettano una svolta da parte occidentale. Questo anche durante l'attuale fase diplomatica che appare comunque più sviluppata rispetto ai primi giorni di guerra.

Zelensky ha fatto presente infatti di essere pronto a negoziare, mentre giovedì in Turchia i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina si vedranno per un primo vertice faccia a faccia dallo scoppio del conflitto.

Commenti