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Cestista Usa condannata, si tratta sullo scambio di prigionieri: cosa vuole Mosca

La condanna della cestista Usa in Russia riapre il tema dello scambio di prigionieri. Secondo fonti accreditate, i russi hanno chiesto il trafficante di armi Viktor Bout e Vadim Krasikov

Griner, si tratta sullo scambio di prigionieri. Ecco cosa può chiedere Mosca

La condanna da parte del tribunale di Khimki nei confronti della cestista americana Brittney Griner riapre il confronto tra Russia e Stati Uniti per lo scambio di prigionieri. Come riporta Agi, il coordinatore delle comunicazione strategiche del Consiglio di sicurezza Usa, John Kirby, ha confermato che il segretario di Stato ameircano, Antony Blinken, cercherà di parlare del tema con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, a margine della riunione ministeriale dell'Asean. "È molto, molto coinvolto in questo problema sin dall'inizio, e non ho dubbi che se avrà l'opportunità di 'incastrare' Lavrov, lo farà", ha confermato Kirby all'emittente Msnbc.

Il 2 agosto, l'avvocato di Griner, Maria Blagovolina, aveva espresso la propria speranza affinché la sua cliente, la cestista Usa, tornasse "a casa" dopo il processo in Russia per traffico di cannabis ricordando proprio il negoziato in corso tra Mosca e Washington su un eventuale scambio di prigionieri. "Sa che è vicina la fine" aveva detto l'avvocato. Eppure il negoziato, almeno per il momento, sembra essersi arrestato con la sentenza di condanna non per il verdetto in sé, indispensabile per l'eventuale trattativa, ma per i soggetti coinvolti nello scambio.

Sul punto, fonti della Cnn a conoscenza dei fatti avevano detto che le trattative prevedevano lo scambio della star del basket femminile e dell'ex marine Paul Whelan con il trafficante di armi russo Viktor Bout. Sempre secondo i media Usa, i russi avrebbero comunicato anche la richiesta di liberare Vadim Krasikov, condannato all'ergastolo in Germania per l'assassinio del dissidente ceceno (ma di nazionalità georgiana) Zelimkhan Khangoshvili. L'uomo fu ucciso a colpi di arma da fuoco a Berlino, presso il Kleiner Tiergarten. La condanna dell'omicida, che segnalava una mano della Russia dietro quell'assassinio, fu seguita dall'espulsione di due diplomatici russi dal territorio tedesco.

Il presidente Usa, Joe Biden, non si è sbilanciato sullo scambio di prigionieri limitandosi a dire, subito dopo la condanna di Griner, che questa sentenza "ci ricorda ancora una volta quello che il mondo già sa: la Russia tiene in carcere Griner erroneamente. La condanna è inaccettabile e chiedo alla Russia che venga rilasciata immediatamente". Sul punto pesano anche le parole di Donald Trump, visto che l'ex presidente Usa ha espresso le proprie perplessità sull'ipotesi dello scambio tra Griner e Bout. Un dubbio che rischia di avere un peso specifico non indifferente in una campagna elettorale per le elezioni di metà mandato in cui i democratici appaiono sempre più deboli.

Proprio per questo motivo, lo stesso Kirby, parlando dell'ipotesi dello scambio di prigionieri, ha invitato la controparte russa "a considerare seriamente quella proposta, ad agire di conseguenza", ma ha voluto sottolineare come la controfferta di Mosca sia un "tentativo in malafede, solo per offuscare le acque, rendere le cose fangose ​​ed evitare di dover prendere quella che è una decisione seria e consequenziale". La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha fatto capire che, in ogni caso, c'è margine per un negoziato: "Abbiamo fatto una significativa offerta per riportare lei (Griner ndr) e Paul Whelan a casa.

Esortiamo la Russia ad accettare questa proposta".

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