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"Una guerra nucleare sarebbe un crimine contro la Cina e la Corea del Sud"

È questa la posizione ufficiale della Cina in un editoriale pubblicato sul Global Times, quotidiano controllato dal Partito Comunista

"Una guerra nucleare sarebbe un crimine contro la Cina e la Corea del Sud"

"Un presidente americano dovrebbe cercare di evitare una guerra, non vantarsi della sua forza militare. Se scoppiasse una guerra nucleare, sarebbe un crimine contro la Cina e la Corea del Sud compiuto da Pyongyang e Washington".

E’ questa la posizione ufficiale della Cina, in un editoriale pubblicato sul Global Times, quotidiano controllato dal Partito Comunista. Rappresenta il punto di vista del governo cinese.

“Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è impegnato a distruggere totalmente la Corea del Nord. Questo non è quello che si aspetta da un presidente americano. Washington non dovrebbe utilizzare la retorica contro Pyongyang. La rabbia di Trump verso Pyongyang è comprensibile. La Cina si oppone fermamente alle ambizioni nucleari della Corea del Nord e ha aderito all'ONU per sanzionare il paese. Ma è sempre più chiaro che la pressione da sola non può risolvere la questione nucleare di Pyongyang, mentre dovrebbero essere intraprese azioni per alleviare le tensioni sulla penisola. Promettendo di distruggere la Corea del Nord, Trump vanifica la speranza di alleviare la situazione. I fatti dimostrano che Pyongyang non cede alla pressione. Spingere la Corea del Nord al suo limite può eventualmente provocare una guerra sanguinosa”.

“I cinesi ed i sudcoreani si oppongono fortemente alla guerra. Distruggere totalmente la Corea del Nord, comporterebbe un disastro ecologico insopportabile nell'Asia nordorientale. La Cina nordorientale, la penisola di Shandong e la Corea del Sud sarebbero certamente colpiti dal fallout nucleare. Invece di vantarsi della sua forza militare, un presidente americano dovrebbe evitare una guerra. Cina e Corea del Sud hanno naturalmente dei sentimenti diversi da Washington circa la distruzione totale. Gli Stati Uniti sarebbero estremamente egoisti se non riuscissero a capire il desiderio di Pechino e di Seoul di affrontare in modo pacifico la questione”.

“Se scoppiasse una guerra nucleare, sarebbe un crimine contro i cinesi e i sudcoreani compiuto da Pyongyang e Washington. Eliminare potenziali minacce alla sicurezza con la guerra sarebbe follia nel XXI° secolo. Gli Stati Uniti possono avere la capacità di distruggere la Corea del Nord, ma una soluzione pacifica sarebbe la vera vittoria. Washington dovrebbe affrontare il conflitto nordcoreano nel rispetto degli interessi di tutti gli esseri umani, anziché pressare e persino distruggere Pyongyang sacrificando i paesi limitrofi”.

“Il confronto tra Pyongyang e Washington è cresciuto ad un livello che non avevamo mai visto prima. Se Washington si preoccupa della sicurezza nazionale, nonostante l’enorme vantaggio militare, Pyongyang si sentirà ancora più insicuro. Se il Presidente degli Stati Uniti non riesce a calmarsi, come si potrà sperare di limitare il leader della Corea del Nord?”.

“La Casa Bianca è ossessionata dalla sua forza. La sua élite sostiene che finché gli Stati Uniti eserciteranno la pressione, potranno schiacciare qualsiasi volontà che si oppone agli Stati Uniti. Ma la geopolitica ci dice che alcuni cambiamenti non possono essere costretti dalla minaccia di una guerra. Da quando è diventato presidente, Trump ha dimostrato uno stile realistico raramente visto, ma la politica dell'attuale amministrazione in Asia è impraticabile. Il mondo non accetterà mai la Corea del Nord come un legittimo stato nucleare. Non c'è speranza che possa superare questa visione”.

I toni dell’ultimo editoriale sulla crisi nella penisola coreana sono diversi, per certi versi più pacati dai precedenti pubblicati sul Global Times, quotidiano controllato dal Partito Comunista.

La posizione della Cina in caso di guerra

Nell’editoriale dello scorso agosto, la Cina annunciava al mondo la sua posizione in caso di conflitto tra Stati Uniti e Corea del Nord.

“Se la guerra scoppiasse, gli Stati Uniti difficilmente otterranno un successo strategico, per una crisi senza precedenti. La Corea del Nord vuole portare gli Stati Uniti al tavolo delle trattative. Washington vorrebbe mettere in guardia la Corea del Nord, ma non può rischiare di iniziare una guerra. Il pericolo reale è che un gioco così sconsiderato possa determinare errori di calcolo ed una guerra strategica. Vale a dire: né Washington né Pyongyang vogliono veramente la guerra, ma questa potrebbe scoppiare comunque poiché non hanno l'esperienza nel controllare un tale gioco estremo. L'incertezza nella penisola coreana sta crescendo. Pechino, in questo momento, non è in grado di persuadere Washington o Pyongyang. Bisogna chiarire la propria posizione su tutti i fronti e far capire che qualora le loro azioni dovessero compromettere i nostri interessi, la Cina risponderà con mano ferma. Se la Corea del Nord dovesse lanciare preventivamente missili contro gli Stati Uniti, la Cina rimarrà neutrale alla ritorsione statunitense. Se gli Stati Uniti e la Corea del Sud dovessero attaccare preventivamente la Corea del Nord o se tentassero di rovesciare il regime nordcoreano e cambiare il modello politico della penisola coreana, la Cina interverrà a difesa di Pyongyang. La Cina si oppone sia alla proliferazione nucleare che alla guerra nella penisola coreana. Non incoraggerà nessuna parte a suscitare conflitti militari, ma si opporrà a qualsiasi tentativo di cambiare lo status quo delle aree di interesse della Cina. Nella penisola coreana convergono interessi strategici di tutte le parti e nessuna dovrebbe ambire a dominatore assoluto della regione”.

Due i punti oscuri al riguardo. Il primo riguarda il vero grado di lealtà della Cina nei confronti della Corea del Nord. Il secondo, probabilmente il più preoccupante, è capire le intenzioni della Cina qualora venissero minacciati i suoi interessi nazionali.

"Non avete autorità sul mondo"

Il 5 settembre scorso il Global Times, che riflette la posizione del governo, si scaglia contro la politica di Washington.

“La Cina è la principale vittima della crisi nordcoreana, Washington non possiede l’autorità assoluta sul mondo. Pur essendo piccola, la penisola coreana è intrisa di interessi complicati. Qualsiasi soggetto interessato che intenda esercitare eccessivamente la propria autorità, aggiungerà inevitabilmente un senso di minaccia alle altre parti. Un certo circolo vizioso potrebbe arrivare ad un punto di ribaltamento. Attualmente esistono due aree dove le tensioni possono aumentare. Nella prima, la Corea del Nord e gli Stati Uniti con la Corea del Sud procederanno verso una disastrosa esposizione militare a causa di errori di calcolo e provocazioni reciproche. Nella seconda area, tutte le parti, ad eccezione della Corea del Nord, non potranno gestire le loro differenze e quindi dalla cooperazione si passerà al confronto. I frequenti lanci missilistici intercontinentali di Pyongyang ed il sesto test nucleare hanno ovviamente scosso gli Stati Uniti. Sembra che la minaccia militare di Washington contro Pyongyang non sia solo verbale. Ciò spingerà la Corea del Nord a completare la sua ricerca nucleare e missilistica. Un senso di urgenza militare prevarrà tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti, per un focolaio basato su un errato e fatale giudizio strategico. Dopo il test nucleare di Pyongyang, Trump ha scritto twitter che gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione tutte le opzioni, comprese quelle rivolte ai paesi che commerciano con la Corea del Nord. È sorprendente che tali parole siano state pronunciate da un presidente americano perché se gli Stati Uniti procedessero in tal senso, la crisi nucleare nordcoreana è destinata a peggiorare. La Cina è la principale vittima esterna della crisi nucleare nordcoreana. Washington e Seul non possono chiedere alla Cina di assumersi la principale responsabilità di impedire alla Corea del Nord di condurre attività nucleari e missilistiche. Ne potranno imporre pressioni su Pechino in modo scorretto. L'origine della crisi nucleare nordcoreana è l'animosità a lungo termine tra l'alleanza USA-Corea del Sud e la Corea del Nord. La Cina sta compiendo seri sforzi per risolvere il conflitto. Se Washington e Seoul non riescono a risolvere la crisi e sperano soltanto nella Cina, non faranno altro che confondere la questione della penisola. Washington deve accettare il fatto che non ha l’autorità assoluta sul mondo. La Corea del Nord, nonostante la sua debole forza, potrebbe affrontare gli Stati Uniti per motivi che l'America non capisce. La flessione dei muscoli non intimidirà Pyongyang. Washington ha bisogno di pazienza. Se gli Stati Uniti non sono in grado di persuadere la Corea del Nord, non si può di certo sperare che ci riescano la Cina e la Russia attraverso sanzioni e deterrenti. Washington deve aggiornare la sua conoscenza delle relazioni internazionali ed accettare un mondo diversificato. E’ questa la razionalità che corrisponde ad un leader mondiale, una posizione che Washington desidera”.

“Washington non può intimidire. Pyongyang, ancora più ingenuamente non può intimidire Washington attraverso il possesso di armi nucleari. La Cina, gli Stati Uniti e la Russia devono impegnarsi in cooperazione con altri paesi per limitare le ambizioni nucleari ed i missili di Pyongyang. La visione della Cina sulla crisi della penisola e il suo suggerimento di una sospensione doppia meritano una considerazione seria prima che si verifichi un confronto tra Stati Uniti e Corea del Nord. E mentre la Casa Bianca cercherà di correggere gli errori delle precedenti amministrazioni, il sentiero sbagliato potrebbe già essere preso”.

Sospensione per Sospensione

La Cina ha proposto un piano per risolvere il problema della Corea del Nord. Nell'ambito di un approccio definito “sospensione per sospensione”, il governo cinese si è offerto di mediare un accordo secondo cui la Corea del Nord sospenderebbe i suoi programmi nucleari e missilistici in cambio della fine delle esercitazioni regolari degli Stati Uniti con la Corea del Sud nella penisola. Tuttavia il punto focale resta la denuclearizzazione. La Casa Bianca ritiene la denuclearizzazione come una condizione preliminare per i colloqui. La Cina, invece, la considera solo come obiettivo finale dei negoziati. Gli Stati Uniti ritengono la minaccia della Corea del Nord come esistenziale per la sicurezza sulla penisola coreana. La Cina, invece, percepisce alla stregua le provocazioni nordcoreane e americane. La Cina condivide un confine di 880 miglia con la Corea del Nord. Ha un trattato di difesa di 56 anni con i nordcoreani.

Pechino rappresenta oltre il 90 per cento del commercio della Corea del Nord.

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