Khalifa Haftar c'è, accolto dal premier Giuseppe Conte a Palermo con una calorosa stretta di mano e una frase che lascia trasparire tutta la gioia del capo del governo italiano per un arrivo che sa di vittoria: "Il tuo contributo è importante per questa Conferenza". Il maresciallo libico, leader della Cirenaica, è stato in forse fino all'ultimo. Forse per una scelta "negoziale", per provare ad alzare il tiro sperando in un'offerta migliore da parte dell'Italia. Forse anche per una scelta politica, dimostrando di andare con una certa diffidenza al vertice ospitato dall'Italia. Ma intanto, Haftar sarà a Villa Igiea. E incontrerà Conte alle 23 per un bilaterale che si preannuncia particolarmente importante.
Rivolgendosi ai capi delle 36 delegazioni presenti a Palermo, Conte ha voluto ribadire che quella che si sta tenendo in Sicilia non deve essere considerata una conferenza foriera di miracoli. Il percorso per la stabilità della Libia, ha continuato il premier, "è complesso e non prevede scorciatoie o soluzioni miracolistiche". "Dobbiamo essere consapevoli che dopo questo evento rimarranno da superare molti ostacoli. Tuttavia, ritengo che la vostra partecipazione rappresenti di per sé un segnale estremamente positivo e incoraggiante di attenzione e unità d'intenti", ha continuato il capo dell'esecutivo. La Conferenza di Palermo, ha spiegato Conte, è "una tappa di un percorso più ampio che non è iniziato certo oggi e che non finirà domani", augurandosi che "il capitale politico che poniamo oggi sul tavolo possa tradursi in azioni concrete domani".
Buoni propositi confermati anche da Fayez Al Serraj, il capo del governo riconosciuto di Tripoli, che ha confermato l'importanza dell'iniziativa di Palermo. Dalle indiscrezioni, sembra che lo scambio di battute fra Sarraj e Conte sia terminato con un "bisogna fare passi in avanti" da parte del presidente del Consiglio italiano. E questi passi in avanti potrebbero essere fatti tra pochi minuti, nell'incontro fra Conte e Haftar.
Agli altri leader libici - Haftar non era presente alla cena - Conte si sarebbe rivolto in questo modo: "Decidete voi del vostro futuro. Potete essere ricordati come padri nobili di questo nuovo percorso della Libia oppure come coloro che lo avranno fermato". Oltre a Serraj, sonpo a Palermo il presidente dell'Alto consiglio di Stato, Khalid al Mishri, e il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh.
Rispondendo ai cronisti del media center allestito a Villa Igiea, Conte ha detto: "Abbiamo avuto un primo scambio con Haftar. Evidentemente siamo qui per risolvere dei problemi". E sull'assenza di Haftar e del primo ministro russo Dmitri Medvedev alla cena di stasera, ha risposto: "Era preventivato. Haftar è arrivato tardi ed era stanco. Medvedev non era ancora arrivato".
Confermata la notte insonne per il presidente del Consiglio italiano.
Saranno ore febbrili e dense di incontri: "Io faccio notte... Sono quelle situazioni che non finiscono mai. Adesso si continua a lavorare e si continua anche domani mattina". Ora è il turno del primo faccia a faccia, quello con Alexis Tsipras.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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