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Haftar attacca ancora l'Ue

Il generale libico: "Gli europei vogliono ammassare tutti i migranti sulle coste libiche. Dopo tutto è una migrazione, non la si può trasformare in una colonizzazione"

Haftar attacca ancora l'Ue

Nuovo attacco di Khalifa Haftar contro l'Europa e la sua gestione dell'immigrazione, che definisce una forma di colonizzazione. "Loro (gli europei) hanno eretto una specie di barriera nelle acque territoriali per respingere i migranti lungo le coste libiche. È senza dubbio un approccio assolutamente sbagliato, un approccio molto strano. Gli europei vogliono ammassare tutti i migranti sulle coste libiche. Dopo tutto è una migrazione, non la si può trasformare in una colonizzazione", ha accusato il generale libico in un'intervista a Russia Today concessa durante la sua visita a Mosca.

Haftar promette di proteggere la sovranità nazionale della Libia se le navi europee non dovessero rispettare i confini marittimi del Paese e assicura che le sue forze militari sono in grado di ridurre i flussi migratori nella misura in cui l'Europa fornirà assistenza finanziaria alla Libia. "Abbiamo discusso il piano con i Paesi europei, concentrato sulla protezione dei confini libici - spiega il generale, rivale del presidente del Consiglio presidenziale Fayez Serraj, riconosciuto dall'Onu - Il piano dovrebbe impedire qualsiasi infiltrazione illegale in territorio libico. Per attuarlo abbiamo bisogno di circa quattromila uomini. Noi li addestreremo certamente"."Ma l'equipaggiamento tecnico richiede la partecipazione almeno di un'altra parte", afferma ancora, quantificando in circa 20 miliardi di dollari nei prossimi due decenni gli investimenti necessari in questo settore. Infine, il generale ricorda che la Libia "non è l'unico Paese di transito: Italia, Francia, Spagna, Grecia, per esempio sono anche loro Paesi di transito per i migranti. Allo stesso tempo, i Paesi sono in grado di sistemare un certo numero di migranti sul loro territorio. Ed è per questo che l'Europa deve fornire alle unità di frontiera libiche tutto il necessario.

Sono gli europei a doversene far carico".

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