Il video choc di Hamas: un prigioniero israeliano attaccato all'ossigeno

Si tratta di un beduino del Negev rapito nel 2015 e considerato da Hamas un soldato israeliano, Bennett: "Video odioso e disperato"

Il video choc di Hamas: un prigioniero israeliano attaccato all'ossigeno

Un prigioniero israeliano nelle mani di Hamas, in evidenti cattive condizioni di salute e costretto a respirare con una maschera per l'ossigeno, è stato mostrato in un video girato da alcuni membri del gruppo islamista palestinese.

Il prigioniero in questione si chiama Hisham al-Sayed. È nelle mani di Hamas dal 2015, quando militanti del gruppo lo hanno preso una volta varcato il confine con la Striscia di Gaza. Per i combattenti islamisti si tratterebbe di un militare israeliano, una spia quindi da poter scambiare con propri prigionieri detenuti in Israele.

Ma il governo israeliano ha sempre sostenuto diversamente. Ossia che Hisham al-Sayed è in realtà un beduino del Negev con seri problemi mentali. Un cittadino qualunque quindi, il quale potrebbe essersi ritrovato all'interno della Striscia solo perché disorientato o comunque senza avere finalità militari.

Al Sayed è stato mostrato in video e le immagini appaiono tanto eloquenti quanto drammatiche. Il ragazzo è disteso sul letto, non può muoversi probabilmente perché debilitato. Ha una flebo attaccata e soprattutto per respirare usa una maschera per l'ossigeno. Al suo fianco c'è una bombola e, sullo sfondo, anche una Tv.

Le immagini trasmettono, così come sottolineato dal Time of Israel, un servizio di Al Jazeera datato 21 giugno 2022. Dunque il video è stato girato di recente. Ciò che più ha colpito l'opinione pubblica è la visione dettagliata della sofferenza dell'ostaggio.

Per tutti i 40 secondi di trasmissione non si fa altro che indugiare sull'espressione sofferente e affaticata di Al Sayed, sul suo essere impotente nel suo dover rimanere ancora a letto con flebo e maschera per l'ossigeno. Per un momento vengono inquadrati anche i suoi documenti.

“Il video – ha dichiarato il premier israeliano Naftali Bennett – è un atto odioso e disperato”. L'ufficio del primo ministro ha inoltre tenuto a specificare che “il prigioniero non è un soldato, ma un cittadino israeliano con disturbi mentali”. Da anni sono in corso trattative per la sua liberazione, mediate dall'Egitto. Ma al momento non si è mai arrivata a una conclusione.

Difficile interpretare i motivi che hanno spinto Hamas a pubblicare il video. Potrebbe trattarsi infatti sia di un modo, piuttosto brutale, di indurre Israele ad accelerare con le trattative. Così come di una maniera volta a dimostrare la sofferenza di un presunto soldato nemico.

È molto forte adesso in Israele la pressione dell'opinione pubblica affinché il governo corra al più presto ai ripari. Nelle mani di Hamas c'è un altro cittadino israeliano che accusa problemi mentali, si tratta di Avera Mengistu.

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