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"Con i piedi spingeva sul mio seno": i retroscena choc sugli stupri

Nuovi retroscena sul pedofilo americano accusato di aver abusato indisturbato di molte ragazze. Il documentario choc

"Con i piedi spingeva sul mio seno": i retroscena choc sugli stupri di Epstein

A novembre inizierà il processo di Ghislaine Maxwell, la complice del milionario accusato di pedofilia, Jeffrey Epstein. In attesa di scoprire cosa avrà da raccontare ai giudici la ricca dama dell’alta società britannica, i racconti delle vittime del finanziere continuano a fare notizia.

Domenica 26 settembre è andato in onda, in esclusiva per l’Italia su La7, il documentarioSurviving Jeffrey Epstein”, una raccolta delle testimonianze di alcune donne che hanno subito gli abusi del magnate, quando erano soltanto delle ragazzine. Tra le vittime che hanno deciso di raccontare i particolari più agghiaccianti delle violenze patite da Epstein troviamo Virginia Giuffre, che ha denunciato il principe Andrea per aver avuto rapporti sessuali con lei quando era minorenne, obbligata dalla coppia di aguzzini Epstein-Maxwell.

C'è un fil rouge che accomuna le testimonianze: tutte le ragazze abusate provenivano da famiglie problematiche e tutte sono state adescate da altre donne. Sì, perché Jeffrey Epstein aveva creato un sistema piramidale in cui lui e la Maxwell erano, come le definisce nel documentario una delle vittime, Theresa Helm, "il re e la regina”. Sotto di loro altre ragazze eseguivano gli ordini, adocchiando le giovani adatte al loro "re". Theresa aveva 21 anni quando incontrò Sarah Kellen, una "collaboratrice" di Epstein, che diventerà da subito sua amica.

Entrai in contatto con Sarah Kellen”, racconta la Helm, che prosegue rivelando come la Kellen si fingesse sua amica per stabilire un rapporto di fiducia con lei. “Ci incontrammo a Santa a Monica e mi trovai subito bene con lei. Avevamo molto in comune, dall’età al colore dei capelli. Eravamo simili fisicamente. Ho pensato fosse proprio come me. Sarah mi mise in contatto con la signora Maxwell. Mi recai quindi a New York per incontrarla di persona”. A questo punto Theresa rivela che dopo aver fatto un massaggio a Ghislaine Maxwell, le venne ordinato di incontrare Epstein.

Dopo il massaggio mi disse che sarei dovuta andare ad incontrare anche il suo compagno, Jeffrey, per continuare il colloquio”. Le giovani passavano dalla Kellen alla Maxwell, che con i suoi modi da elegante signora dell’alta borghesia britannica, le manipolava e instaurava con loro un legame di fiducia. Le giovani, alcune appena quattordicenni, venivano svendute a Epstein da altre ragazze come loro, che invece di salvarle, le usavano per il piacere perverso del pedofilo. “Andai da Jeffrey quella sera”, racconta ancora Theresa Helm, “per fargli un massaggio ai piedi. Ma quando lui iniziò a spingere con il piede sul mio seno, mi alzai e lasciai la stanza. Ma lui mi seguì, mi immobilizzò e mi aggredì. Mi sentivo una stupida. Sapevano esattamente come fare perché ti fidassi di loro. Per loro era un gioco malato e perverso”.

Ma com’è possibile che un abile truffatore e violentatore seriale del calibro di Jeffrey Epstein avesse amicizie altolocate anche dopo il suo primo arresto nel 2008? Dopo aver scontato la sua condanna, il magnate fu inserito nel registro dei predatori sessuali, ma i legami con gli uomini più potenti del jet set internazionale non cessarono. Da Bill Gates al principe Andrea di York, tutti sapevano delle sue perversioni, e avevano continuato a frequentarlo, ad andare alle sue feste. E soprattutto, a ricevere le sue cospicue donazioni. "Epstein aveva ideato un vero e proprio metodo per conquistare le persone. Era un campione di seduzione", ha raccontato l'ex ad della Towers Financial, Steven Hoffenberg.

In America il dollaro è tutto, funziona così”, ha affermato Friedman, spiegando che negli Stati Uniti per arrivare agli ambienti che contano basta avere molti soldi. A cascare nella rete del diabolico magnate fu anche l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, immortalato sul jet privato di Epstein, durante dei viaggi di lavoro. Ma non è tutto: ci sono testimoni che hanno rivelato di aver visto Clinton più volte nella villa ai Caraibi di Epstein. “Bill Clinton ha commesso un errore”, ha commentato Alan Friedman. Ma i soldi non possono essere l’unico motivo che spinse alcuni tra i più importanti uomini del pianeta a fare affari con un criminale.

Astuto quanto diabolico, Jeffrey Epstein ricattava i suoi facoltosi amici. Nelle sue lussuose dimore, al momento del suo arresto furono trovate telecamere in ogni stanza e camere con molti monitor, da cui molto probabilmente il padrone di casa spiava i suoi ospiti per ricattarli con materiale compromettente.

Jeffrey Epstein è stato trovato ad agosto 2019 impiccato nella sua cella nel carcere in cui era detenuto, portando con sé i segreti scottanti di molte personalità influenti.

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