Guerra in Ucraina

I missili "Harpoon" sono arrivati a Odessa "Ora possiamo affondare la flotta russa"

L’Ucraina ha iniziato a ricevere dalla Danimarca i missili a lungo raggio "Ora qui diminuiti i bombardamenti"

I missili "Harpoon" sono arrivati a Odessa "Ora possiamo affondare la flotta russa"

«Possiamo affondare l’intera flotta russa del Mar Nero». Lo garantisce il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa Sergey Bratchuk. Una sicumera che deriva dal copioso arrivo, nei giorni scorsi, dei missili antinave Harpoon forniti all’Ucraina da Danimarca, Regno Unito e Olanda, oltre che degli obici semoventi M109 da 155 mm. I missili Harpoon verranno usati accanto ai Neptune ucraini nella difesa delle coste, incluso il porto di Odessa. Una Odessa più armata e in grado di rintuzzare l’offensiva russa dal mare naturalmente è molto importante nell’ottica di garantire lo sblocco dell’esportazione del grano ucraino. «Da Odessa - spiega Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal, l’unico giornale in lingua inglese dell’importante città del Sud dell’Ucraina - dipendono sette porti» ed «esportazioni strategiche che sono soggette ora ad un blocco navale, che potrebbe essere all’origine di uno shock alimentare». Poletti ricorda anche come la città sia stata «fondata da napoletani, dove le strade erano indicate in italiano e costruite con pietra lavica livornese» ed è una «città regina di un Mediterraneo largo, collegato al Mar Nero». Odessa è certamente una delle prossime città fatidiche della guerra in Ucraina. Non solo perché, con il suo milione di abitanti è la quarta città più importante del Paese, ma anche perché è in una posizione strategica, che la rende fondamentale per il controllo del Mar Nero, che i russi vorrebbero completamente nelle loro mani. Odessa è anche un punto nodale della guerra del grano. Le navi cariche di cereali sono infatti bloccate nel porto della città e in quelli limitrofi. Ieri l’Eliseo ha confermato quanto reso noto dal Cremlino sulla «promessa» fatta dal presidente russo, Vladimir Putin, al francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco, Olaf Scholz nel corso di una telefonata, di «accordare un accesso delle navi al porto» di Odessa «per l’esportazione di cereali senza che esso sia utilizzato militarmente dalla Russia» se il porto stesso «sarà stato in precedenza sminato». venerdì il quotidiano spagnolo El Paìs aveva parlato di una missione navale che l’Ue starebbe valutando per aiutare l’Ucraina a esportare il suo grano. Tutti fattori che avvicinano gli echi della guerra a Odessa. Ieri mattina un civile è morto e sei sono rimasti feriti in seguito a un bombardamento russo che ha colpito un quartiere residenziale di Mykolaiv, città a meno di cento chilometri a Ovest di Odessa. Secondo un post su facebook dell’amministrazione regionale su Facebook, citata dall’Ukrainska Pravda, almeno due missili sono esplosi nei cortili tra due palazzi residenziali. Il capo dell’Ova, l’amministrazione regionale di Odessa Maxim Marchenko, «in zona è tutto tranquillo, non ci sono stati attacchi.

Grazie alle forze armate ucraine i bombardamenti sono diminuiti e la guerra ha assunto nella nostra direzione carattere posizionale».

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