I vigilanti dei macellai contro gli ultras vegani: in Francia è guerra

I macellai, preoccupati dalla situazione, hanno scritto al ministro Gérard Collomb, ma finora non hanno ricevuto risposta

I vigilanti dei macellai contro gli ultras vegani: in Francia è guerra

Anche i vegani hanno i loro ultras. Lo sanno bene i proprietari della macelleria L'Esquermoise, nel centro di Lille, in Francia, che più volte è stata oggetto di atti vandalici di un gruppo di vegani.

A giugno, avevano rotto le vetrine del negozio e qualcuno aveva scritto in rosso, come fosse sangue finto "Stop allo specismo", che indica l'attribuzione di uno status diverso agli animali, rispetto agli uomini. Ma non è l'unico caso nel Paese. Come sottolinea il Fatto quotidiano, la guerra tra macellai e vegani-animalisti è dichiarata apertamente e non disdegna l'uso della violenza, tanto che a settembre, la città di Calais stava per annullare il festival vegano, a causa degli appelli all'uso delle maniere forti che circolavano sui social. L'apice era stato raggiunto quando, a seguito dell'attentato al supermercato di Trèbes in cui aveva perso la vita un macellaio che lavorava lì, una militante vegana aveva postato sui social un messaggio, rallegrandosi per la morte dell'uomo: "Almeno c'è un po' di giustizia".

È da allora che i macellai francesi hanno paura. E in occasione del veggie pride, la manifestazione che rivendica l'orgoglio di essere vegani, previsto a Parigi questo fine settimana, le macellerie si sono dotate di vigilanti privati, per difendersi dagli attacchi degli animalisti. Ma non solo. Sono a rischio anche gli altri negozi di alimentari, data la presenza ai cortei di coloro che sono favorevoli a una parità tra uomo e animale.

La preoccupazione dei macellai li ha spinti a scrivere una lettera al ministro Gérard Collomb: "I vegani sono solo 200.000 in Francia. Non si può permettere a una minoranza di imporre la sua legge.

Il 97% dei francesi mangiano in modo occasionale o regolare la carne e devono poterlo continuare a fare in tutta libertà".

Ma finora non c'è stata nessuna risposta. E i proprietari delle macellerie, delle latterie e delle pescherie hanno paura.

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