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Imbrattano il murales di Black Lives Matter: rischiano la prigione

La procuratrice della Contea di Contra Costa Diana Becton, eletta nel 2018 grazie al contributo del finanziere George Soros, ha spiegato che "occorre affrontare il razzismo sistemico"

Imbrattano il murales di Black Lives Matter: rischiano la prigione

Nei guai per aver imbrattato con della vernice un murales di Black Lives Matter. Accade a Martinez, città della San Francisco Bay Area situata nella Contea di Contra Costa (California), dove l'ufficio del procuratore distrettuale Diana Becton, la cui elezione è stata ampiamente sostenuta dal finanziere liberal George Soros nel 2018, ha comunicato con una nota che Nichole Anderson e David Nelson sono stati accusati di "crimine d'odio" e imputati di tre reati. Come ricostruisce il comunicato stampa, l'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Contra Costa ha accusato Nicole Anderson (42 anni) e David Nelson (53 anni) di aver commesso tre reati, tra cui "un crimine d'odio", per la loro condotta di di sabato 4 luglio, "quando l'imputato Anderson ha coperto un murales di Black Lives Matter con vernice nera. Nelson ha contribuito direttamente alla presunta condotta criminale. L'evento è stato filmato da diversi testimoni".

Il 1° luglio scorso, infatti, secondo quanto ricostruito dall'ufficio del procuratore, un residente di Martinez aveva richiesto il permesso di "realizzare un murales temporaneo di Black Lives Matter nel centro della città, di fronte al tribunale di Wakefield Taylor. Il permesso è stato approvato dal Comune di Martinez e il murales è stato realizzato il 4 luglio". A quel punto Nicole Anderson "ha iniziato a dipingere le lettere gialle B e L della parola Black. Per farlo ha usato vernice nera e un grosso rullo di vernice. Il video è stato ampiamente condiviso dai testimoni e condiviso sui social media". Entrambi gli imputati sono accusati di violazione dei diritti civili, vandalismo e possesso di strumenti atti a commettere atti di vandalismo. Se condannati, rischiano entrambi un anno di prigione.

"Dobbiamo affrontare la radice e il sottoprodotto del razzismo sistemico nel nostro Paese. Il movimento Black Lives Matter è un'importante causa per i diritti civili che merita tutta la nostra attenzione", ha affermato il procuratore distrettuale Diana Becton. "Il murales completato lo scorso fine settimana è stato un modo pacifico e potente per comunicare l'importanza delle vite degli afroamericani nella contea di Contra Costa e nel Paese. Dobbiamo continuare a intavolare le discussioni e ascoltarci a vicenda nel tentativo di curare la nostra comunità e il nostro paese". Come riporta Breitbart, il magnate George Soros, fondatore dell'Open Society Foundations, ha speso circa 50.000 dollari a sostegno di Becton nel 2018 attraverso il California Justice & Public Safety Political Action Committee. Una vittoria di margine e una delle poche di Soros di quell'anno, che ha sostenuto l'elezione dei procuratori "progressisti" in tutto il Paese attraverso lo stanziamento di denaro.

Lo scorso dicembre il procuratore generale William Barr ha accusato George Soros di far "eleggere persone che non supportano molto le forze dell'ordine". Secondo Barr, i procuratori eletti grazie al denaro del magnate "hanno iniziato a vincere in diverse città e, a mio avviso, non hanno dato il giusto sostegno alla polizia.

Potremmo trovarci nella posizione in cui le comunità che non supportano la polizia potrebbero non ottenere la protezione di cui hanno bisogno".

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