Dopo aver rifiutato più volte proposte di tregua da parte di Israele, ora è Hamas a proporre un cessate il fuoco di 72 ore per consentire soccorsi umanitari. Ma in questi giorni le armi non hanno mai taciuto. E ora a Gerusalemme torna anche l'incubo terrorismo: una ruspa si è lanciata contro un passante, uccidendolo, per poi colpire con il braccio meccanico un bus senza passeggeri e capovolgerlo lungo il lato della strada. Dopo oltre tre settimane di conflitto a Gaza, la tensione è esplosa così nelle strade di Gerusalemme con quello che la polizia locale ha subito definito un attentato terroristico, simile ad altri attacchi avvenuti tra il 2008 e il 2009.
Gli agenti accorsi sul posto hanno ucciso a colpi di arma da fuoco il giovane palestinese di Gerusalemme est alla guida della ruspa, subito lodato dalla leadership di Hamas, che ha parlato di «operazione coraggiosa» in risposta ai «massacri dell'occupazione contro la nostra gente a Gaza». Poche ore dopo, un soldato israeliano che faceva l'autostop vicino all'università Ebraica di Gerusalemme è stato ferito da colpi di arma da fuoco sparati da un ignoto motociclista. Le autorità israeliane temono altri attacchi simili, per questo la città è in stato d'allerta, ha spiegato la polizia, che da giorni prevedeva la possibilità di azioni violente.
L'esercito israeliano ha ripreso ieri in serata i raid aerei sulla Striscia, alla fine di un cessate il fuoco umanitario di sette ore, proclamato dopo che un attacco aereo sabato - mirato all'uccisione di alcuni miliziani del Jihad islamico - ha ucciso anche sette civili in una scuola dell'Onu. Fonti mediche della Striscia dicono che ieri una bimba di 5 anni è rimasta uccisa durante un bombardamento israeliano sul campo profughi di Shati ma l'esercito nega che ci siano stati raid dopo l'entrata del cessate il fuoco. Intanto ieri ha perso la vita anche un volontario inglese. La comunità internazionale sempre più nervosa a causa del crescere delle vittime del conflitto - oltre 1.800 - è impegnata nel finora poco fruttuoso tentativo di obbligare le parti a una trattativa. Gli Usa lavorano assieme a Egitto, Qatar e Turchia e ieri al Cairo le fazioni palestinesi - Hamas compresa - hanno compilato una lista di condizioni: cessazione delle ostilità, ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia e fine del blocco israeliano su Gaza. I funzionari israeliani, però, non hanno accettato l'invito del presidente egiziano AbdelFattah Al Sisi di partecipare alla tentata trattativa. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che l'esercito sta per completare l'obiettivo della distruzione dei tunnel costruiti da Hamas e utilizzati per azioni militari in territorio israeliano, ma ha spiegato che l'operazione su Gaza «finirà soltanto quando la quiete e la calma saranno ristabilite per un lungo periodo per i cittadini d'Israele».
I soldati israeliani - sono 64 i militari uccisi finora in combattimento - hanno iniziato a ritirarsi da alcune parti del territorio costiero palestinese, ma il governo ha segnalato la volontà di andare avanti con i bombardamenti
aerei fino a quando non si arresteranno completamente i lanci di razzi sul Sud d'Israele. Altre truppe invece si stanno ridispiegando all'interno della Striscia, a segnalare che le ostilità per Israele non sono ancora finite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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