In India è andata ultimamente in scena una brutale aggressione ai danni di una ragazza minorenne, violentata, picchiata a colpi di pietra e poi sepolta viva. La studentessa 14enne è però riuscita a sopravvivere a tale supplizio, grazie ai suoi familiari, che l'hanno trovata dopo disperate ricerche. Le indagini sull'accaduto sono ancora in corso, ma è già stato fermato un sospettato, che sarebbe un vicino di casa della malcapitata. La ragazza è attualmente ricoverata in gravi condizioni. L'episodio di cronaca è l'ennesimo attacco contro le ragazze appartenenti alla casta dei Dalit (Intoccabili), ossia la fascia sociale collocata sul fondo della gerarchia concepita dalla tradizione induista. L'aggressione è avvenuta lunedì pomeriggio nei pressi di un villaggio ubicato nel Madhya Pradesh, nel nord del subcontinente.
In base alle ricostruzioni della polizia, la 14enne si sarebbe allontanata da casa in quel giorno, intorno alle cinque del pomeriggio, per andare a fare delle commissioni, quando, nel suo stesso villaggio, avrebbe incontrato il suo aggressore. Il criminale, stando alla tesi degli agenti, avrebbe allora violentato sessualmente la minorenne, per poi scaraventarla dentro una fossa. Lo stupratore avrebbe quindi iniziato ad assestare colpi contro la giovane utilizzando una roccia, per poi seppellire viva la malcapitata, ricoprendo la voragine con pietre e con cespugli spinosi. Visto che la figlia tardava a rientrare a casa e che si era ormai fatta sera, i genitori della scomparsa, molto preoccupati, si mettevano alla ricerca della minorenne. A causa del buio che era piombato sul loro villaggio, i soccorritori si munivano di torce per illuminare la zona.
Proprio grazie alla luce delle fiaccole, i familiari della scomparsa sarebbero riusciti a trarla in salvo, attirati da dei lamenti provenienti da una zona poco distante dall'abitazione della malcapitata. Recatisi nel punto esatto da dove venivano quei lamenti e quei pianti, i parenti della studentessa si sono così trovati davanti uno spettacolo raccapricciante, ossia la minorenne che, all'interno della fossa, appariva agonizzante e sfregiata, seppellita sotto un cumulo di pietre e di rovi. Dopo il ritrovamento, i soccorritori hanno subito trasportato la giovane in una struttura sanitaria, per poi trasferirla in un ospedale più grande a causa del preoccupante quadro clinico della paziente. I familiari hanno contestualmente avvertito la polizia di quanto accaduto alla studentessa. All'arrivo in ospedale della prima pattuglia delle forze dell'ordine indiane, la giovane, ricoverata in gravi condizioni e in uno stato di semi-incoscienza, avrebbe confermato agli agenti di conoscere il suo aggressore. Le indagini sul reponsabile dello stupro sono scattate immediatamente dopo il ricovero della minorenne in clinica, e, poche ore dopo il loro avvio, veniva già arrestato un presunto colpevole. Si tratterebbe di un vicino di casa 35enne della vittima. Egli è stato quindi incriminato per violenza sessuale e per lesioni gravissime. Nel frattempo, le condizioni di salute della minorenne si sarebbero ormai stabilizzate.
Prima dell'episodio di cronaca citato, ragazze minorenni appartenenti alla casta dei Dalit sono state aggredite appena pochi mesi fa.
Ad esempio, a novembre, una 16enne è stata aggredita sessualmente nel suo stesso villaggio mentre accompagnava il suo fratellino a un bagno pubblico, mentre, a ottobre, una 12enne è risultata incinta dopo essere stata ripetutamente stuprata da tre suoi cugini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.