Le sanzioni vengono cancellate, i prigionieri scambiati. Quella di ieri è stata una giornata storica per i rapporti tra l'Iran e gli Stati Uniti, e più in generale il mondo occidentale. Una giornata in cui sono tornati in libertà quattro cittadini con doppio passaporto in carcere nel Paese degli ayatollah, tra cui anche Jason Rezaian, giornalista del Washington Post. In cui tuttavia non è tornato in libertà Robert Levinson.
Si sa ben poco dell'ex agente del Fbi, che nessuno sa ufficialmente dove si trovi. Sessantasette anni, in passato impegnato con la Dea e il Federal Bureau, fu ingaggiato al momento della pensione dalla Cia, che tuttavia non lo "regolarizzerà" mai, utilizzando tuttavia la sua competenza sul campo.
Nel 2007 Levinson scompare a Kish, in Iran, dove si trovata forse per catturare un uomo ricercato per l'uccisione di un esule iraniano nel 1980. A nulla vale la ricompensa da cinque milioni di dollari promessa da Washington. Soltanto nel 2010 arriverà la conferma che l'uomo è ancora vivo, in un video che viene interpretato come un modo per allontanare i sospetti da Teheran.
La storia di Levinson diventa di pubblico dominio nel
2013, pubblicata dall'Associated Press, che per tre anni aveva ceduto alle pressioni dell'amministrazione americana perché non si pubblicasse nulla sul caso. Di lui, anche dopo i recenti sviluppi sulla questione iraniana, non si sa nulla di certo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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