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Isis, il mistero della armi Usa: perché finiscono in mano ai terroristi?

Le forze regolari siriane sono state ancora attaccate con armi di fabbricazione occidentale finite in mano agli uomini del Califfato

Alcune armi americane finite per errore nelle mani di Isis
Alcune armi americane finite per errore nelle mani di Isis

Non è la prima volta, che Isis entra in possesso di armi americane. Era già successo che gli uomini del Califfato si impadronissero di armamenti e tecnologie occidentali, prontamente impiegate contro gli stessi che le avevano concepite e fabbricate: inzialmente furono gli arsenali catturati all'esercito iracheno in rotta, poi i lanci di materiale paracadutato ai peshmerga e finito per errore nelle mani dei miliziani islamisti.

Ora i soldati delle milizie siriane che combattono i terroristi del Califfo nelle regioni settentrionali del Paese raccontano di essere stati attaccati nuovamente con armi di provenienza occidentale. L'inviato di The Independent racconta come gli ufficiali delle forze che si contrappongono a Isis gli abbiano mostrato i missili con cui le bande affiliate agli islamisti li attaccano quotidianamente da ormai diverse settimane: si tratta, spiegano i militari, di armi altamente sofisticate, impiegate in combattimento con tattiche operative in continuo aggiornamento.

Dalle intercettazioni radio emergerebbe che nelle file di Isis sarebbe presente un grande numero di combattenti georgiani e ceceni e che i vari gruppi pro-Califfato si stiano riunendo in un'unica formazione che ha assunto il nome di "ribelli della costa". I militari siriani parlano di missili termo guidati impiegati in combattimento con grande perizia, lanciati in quelli che hanno tutta l'aria di assomigliare a lanci di prova in attesa di un massiccio attacco su larga scala.

Nelle mani dei terroristi sarebbero finiti alcuni missili anticarro americani Tow, come dimostrano anche alcuni video messi in rete da Isis stessa. Dai frammenti dei missili recuperati dai siriani emergono tutti i dettagli sulla fabbricazione delle armi. Si può leggere dove sono stati fabbricati (in Indiana) e sono corredati da istruzioni in inglese su come utilizzarli in tutta sicurezza.

Mentre per i soldati siriani è impossibile dire con certezza da dove queste armi provengano, per gli statunitensi non dovrebbe essere difficile ricostruirne il percorso, grazie ai codici identificativi - che in alcuni casi sono ancora perfettamente leggibili. Grazie ai numeri identificativi si dovrebbe potere risalire all'acquirente. Sul mercato internazionale delle armi, è facile che siano entrati nelle disponibilità di combattenti islamici "moderati" disposti poi a rivenderle al miglior offerente.

Una vera e propria beffa per i componenti della Coalizione, che ora le vedono utilizzare contro i loro stessi alleati.

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