È arrivata quest'oggi la condanna per un soldato dell'esercito di Israele accusato di avere sparato a un palestinese già ferito ed inerme, uccidendolo. Una sentenza che ha creato grande dibattito nel Paese e per la quale centinaia di persone si sono mobilitate, per chiedere la grazia per sergente 20enne, Elor Azaria.
Negli ultimi mesi sono state numerose le critiche all'esercito, per il processo in corso. Accuse a cui le forze armate avevano sempre risposto sottolineando che violare le regole di condotta non è mai accettabile. Respinta la tesi della legittima difesa, presentata dall'accusa.
I fatti per cui Azaria è stato giudicato risalgono al 24 marzo 2016 e avvennero a Hebron, in Cisgiordania. Una condanna della condotta del soldato era arrivata tanto dal ministro della Difesa, Moshe Yaalon, quanto dal premier, Benjamin Netanyahu, che oggi ha però detto di appoggiare l'ipotesi della grazia.
Ora la decisione passerà al presidente Reuven Rivlin. "Questo - ha scritto il premier su Facebook - è un giorno difficile e doloroso, anzitutto per Elor, la sua famiglia, i soldati israeliani, i loro genitori e per i cittadini del nostro Paese, e tra loro anche me".
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