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L'Austria non apre all'Italia: controlli alla frontiera e lunghe code

I veicoli provenienti dall'Italia e diretti verso l'Austria vengono fatti uscire dall'autostrada per essere convogliati sulla statale. Qui scattano i controlli delle autorità austriache

L'Austria non apre all'Italia: controlli alla frontiera e lunghe code

Confini ancora chiusi tra Austria e Italia; al Brennero, sulla strada statale in territorio italiano, nei pressi del valico, a due passi dalla frontiera austriaca, si è creata una lunga coda di autovetture.

La situazione è ancora bloccata e il procedimento delle autorità austriache segue sempre lo stesso copione. I veicoli provenienti dall'Italia vengono fatti uscire dall'autostrada per essere convogliati sulla statale. Qui la polizia austriaca controlla i documenti e chiede il motivo del viaggio, mentre l'esercito misura la temperature ad automobilisti e passeggeri.

Ricordiamo che, al momento, l'accesso in territorio austriaco è consentito solo per motivi di studio, di lavoro transfrontaliero, per incontrare parenti stretti oppure se ci si impegna ad attraversare il Tirolo senza effettuare fermate.

Nel senso di marcia opposto, intanto, sono in arrivo in Italia i primi turisti tedeschi. Per chi proviene da Germania o altre nazioni, l'ingresso dall'Austria è consentito ma solo se non sono state effettuate soste in Tirolo o in altri Laender austriaci.

Ieri il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, aveva affrontato l'argomento nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo omologo tedesco, Heiko Maas. "Dobbiamo avere un approccio europeo nello spirito europeo. In questi giorni – ha spiegato Di Maio - abbiamo dei contatti continui con l'Austria, per avere contezza dei numeri in Italia, dove si registrano negli ultimi giorni, 3 nuove infezioni ogni 100 mila abitanti, dati molto incoraggianti. Noi dal 3 giugno abbiamo aperto a tutti i paesi europei in piena sicurezza, lo facciamo perchè i dati sono confortanti".

Possibile apertura il 15 giugno

Situazione epidemiologica permettendo, l'Italia guarda al 15 giugno come alla data che possa garantire una completa ripresa dei collegamenti con gli altri paesi europei e, fra questi, anche con l'Austria.

"Ho parlato nei giorni scorsi con il collega austriaco Alexander Schallenberg e abbiamo avviato un confronto quotidiano fra gli istituti italiani e la comunità scientifica. Stiamo lavorando con l'intenzione italiana di guardare al 15 giugno come una data che possa riguardare il paese Italia nella sua interezza", ha detto ancora Di Maio, in riferimento alla riapertura totale dei confini fra i due paesi e che non coinvolga, eventualmente, solo l'Alto Adige.

"Ogni Stato membro Ue farà le sue valutazioni ma il nostro lavoro è quello di assicurare un'esatta rappresentazione dell'andamento epidemiologico italiano. Siamo stati il primo paese dell'occidente a entrare nella crisi del coronavirus", ha ricordato Di Maio e "il primo a dichiarare il lockdown quando altri pensavano che fosse esagerato quindi non vogliamo essere superficiali".

L'Italia, ricorda il ministro, "parla con i numeri. Siamo sempre stati trasparenti. Ed è per questo che abbiamo deciso di aprire il 3 giugno". L'Austria, a quanto pare, ha deciso che non è ancora il momento di aprire i propri confini.

In ogni caso, le parole rilasciate a inizio giugno dai ministri austriaci Alexander Schallenberg (Esteri) e Rudolf Anschober (Salute), in merito alla mancata apertura delle frontiere con l'Italia per motivi turistici, erano emblematiche: "Non escludiamo aperture con l'Italia a carattere regionale a partire dal 15 giugno, una nuova valutazione è prevista la prossima settimana.

La proposta di Bolzano di aprire a livello regionale è presa in seria considerazione: l'obiettivo è aprire all'Italia non appena i numeri del contagio lo consentiranno".

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