Vladimir Putin ha evocato lo spettro di una guerra mondiale, sottolineando l'elevato rischio di un possibile conflitto su scala globale, e affermando di essere a conoscenza dei piani ucraini usare una "bomba sporca". Allo stesso tempo, dalla Russia Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri del Cremlino, ha puntato il dito contro l'Italia, accusandola di aver violato il suo mandato di presidente estromettendo gli esperti russi dal partecipare a una seduta sulle questioni operative dell'Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa (Psi) apertasi in queste ore a Roma. La Farnesina ha replicato con un comunicato alle affermazioni di Mosca: la Russia era a conoscenza dell'esclusione.
Le parole di Putin
Partiamo dalle parole di Putin. Il presidente russo ha partecipato ad una riunione del Consiglio dei capi delle agenzie di sicurezza e dei servizi speciali dei paesi della Csi. Il capo del Cremlino, ha evudebzuati l'agenzia Tass, ha parlato della situazione in Ucraina ed espresso la sua opinione in merito a cosa potrebbe accadere. "Il potenziale di conflitto nel mondo nel suo insieme, così come a livello regionale, rimane molto alto. Stanno emergendo nuovi rischi e sfide per la sicurezza collettiva, principalmente a causa di un forte aggravamento del confronto geopolitico globale", ha dichiarato Putin.
In relazione all'Ucraina, Putin ha definito Kiev uno "strumento della politica estera degli Usa" che Washington utilizza contro la Russia, nonché un Paese che ha "perso la propria sovranità". Il leader russo ha quindi affermato, nuovamente, che il territorio ucraino sarebbe diventato un poligono per esperimenti biologici militari che "ora viene anche pompato con armi, comprese quelle pesanti".
Putin ha parlato anche del sabotaggio che ha coinvolto il Nord Stream. Azioni del genere, a detta del leader russo, "infliggono danni colossali all'economia europea e peggiorano significativamente le condizioni di vita di milioni di persone". Per quanto riguarda i responsabili delle esplosioni, Putin ha detto che rimane "il silenzio su chi ha commesso questi atti, su chi ha interesse in essi".
Lo spettro nucleare
Ria Novosti, un'altra agenzia russa, ha invece fatto sapere che Putin ha osservato le esercitazioni delle "forze di deterrenza strategica" russe. Da quanto emerso, sotto gli occhi del presidente russo sono stati effettuati lanci pratici di missili balistici e da crociera, mentre gli aerei Tu-95Ms sono stati utilizzati per lanciare missili da crociera lanciati dall'aria.
In seguito, il ministro della Difesa, Sergej Shoigu, ha specificato che le forze di deterrenza strategica russe hanno condotto un addestramento per lanciare un attacco nucleare in risposta a quello nemico. Scendendo nei dettagli, i militari hanno lanciato un missile balistico intercontinentale Yars dal cosmodromo di Plesetsk e un missile balistico Sineva dal mare di Barents sul campo di addestramento di Kura in Kamchatka. I bombardieri strategici Tu-95ms hanno eseguito lanci di missili da crociera. "I compiti previsti durante l'addestramento delle forze strategiche di deterrenza sono stati completati, tutti i missili hanno raggiunto gli obiettivi, confermando le caratteristiche determinate", ha comunicato il Cremlino.
A destare ulteriori preoccupazioni ci sono, come detto, le parole di Maria Zakharova. "L'Italia ha gravemente violato il suo mandato di presidente", è l'accusa lanciata dal portavoce all'indirizzo di Roma, per l'assenza di esperti russi nella capitale italiana durante una seduta sulle questioni operative dell'Iniziativa sulla lotta alla proliferazione di armi di distruzione di massa. Mosca, ha aggiunto Zakharova, "considera questa mossa di Roma come ostile. Questo è un altro attacco provocatorio alla Russia".
La replica della Farnesina
La Farnesina ha risposto alle dichiarazioni di Maria Zakharova. La decisione di non coinvolgere esperti russi alla sessione in corso a Roma del Gruppo operativo di esperti della Psi (Proliferation Security Initiative) è stata assunta d'intesa con i principali Paesi partecipanti all'iniziativa, si legge in una nota ufficiale.
"In uno spirito di trasparenza, essa era stata preannunciata dall'Italia, nella sua veste di presidente di turno, alla Federazione Russa. L'esclusione è motivata non soltanto dalla brutale aggressione russa all'Ucraina, ma anche alla luce di un atteggiamento sempre più polarizzante e non cooperativo adottato da Mosca nei principali fori internazionali di disarmo e non proliferazione, da ultimo opponendosi, lo scorso agosto, all'approvazione unanime del documento finale della conferenza di riesame del Trattato di non proliferazione", ha fatto sapere, ancora, la Farnesina.
Già nel 2014 e 2015, ha concluso la stessa Farnesina, alla luce dell'intervento russo in Crimea e degli sviluppi in Donbass "la Federazione Russa era stata temporaneamente esclusa
da analoghi esercizi". "Sotto questo profilo, le dichiarazioni rilasciate oggi dalla portavoce del ministero degli Esteri russo appaiono del tutto pretestuose", termina il comunicato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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