Guerra in Ucraina

L'ex consigliere di Putin rivela: "Ecco cosa fare per fermarlo davvero..."

Il "segreto" per fermare i crimini di guerra di Putin è smettere di acquistare petrolio e gas dalla Russia: è questo il pensiero dell'ex consigliere capo economico dello zar

L'ex consigliere di Putin rivela: "Ecco cosa fare per fermarlo davvero..."

L'ex consigliere economico capo di Vladimir Putin, Andrei Illarionov, ha suggerito che la Russia interromperebbe le operazioni militari in Ucraina "entro un mese o due" se i paesi occidentali smettessero di acquistare petrolio e gas russi. In un'intervista con il programma "Talking Business" della Bbc, Illarionov, che ha consigliato Putin tra il 2000 e il 2005, ha affermato che il presidente è stato probabilmente rassicurato da un flusso continuo e costante di entrate dall'esportazione di energia che gli stava permettendo di continuare la guerra.

"Se ci fosse un vero embargo..."

L'economista ha affermato che se i paesi occidentali attuassero "un vero embargo sulle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia", allora entro 30 o 60 giorni potrebbero aver fine le operazioni militari contro il popolo ucraini aggiungendo che si tratta di uno "degli strumenti molto efficaci ancora in possesso dei paesi occidentali". Secondo le stime di BusinessInsider, l'economia russa si ridurrà fino al 15% dopo che le nazioni occidentali hanno imposto sanzioni radicali e numerose aziende si sono ritirate dal paese sulla scia dell'invasione dell'Ucraina. I problemi economici della Russia, però, non rappresentato un problema per lo zar perché le sue ambizioni territoriali e imperiali "sono molto più importanti di qualsiasi altra cosa, compreso il sostentamento della popolazione russa e della situazione finanziaria del paese... anche lo stato finanziario del suo governo", ha aggiunto l'economista.

"Ecco quanto guadagna Putin..."

Secondo l'Alto rappresentante, ogni due giorni e mezzo "un miliardo di euro entra nelle tasche di Putin. Questo è estremamente utile per Putin per continuare a far funzionare il suo sistema, per continuare a finanziare la guerra". Le esportazioni rappresentano più di un quarto dell'economia russa, con il Paese che è un importante esportatore di petrolio, gas, metalli preziosi e grano. L'Agenzia internazionale per l'energia stima che la Russia rappresenti il ​​45% delle importazioni di gas dell'Unione europea così come confermato dalla stessa Ue anche riguardo al petrolio. Però, se i Paesi Nato dovessero operare un cambio di rotta interrompendo questo flusso di valuta, "Putin dovrà ripensare le sue politiche perché non avrà molte risorse per finanziare ulteriori aggressioni"., aggiunge Illarinov.

La strategia dell'Ue

Intanto, i Paesi dell'Ue si sono impegnati a rinunciare all'energia russa e gli Stati Uniti hanno promesso di esportare più gas naturale liquefatto ai membri del blocco. Tuttavia, secondo Bloomberg Economics, gli alti prezzi del petrolio e del gas naturale significano che il reddito della Russia dalle esportazioni di energia potrebbe aumentare di oltre un terzo nel 2022 rispetto al 2021. Come riportato dal Messagero, poi, Andrei Illarionov ha parlato del futuro del suo Paese affermando che un cambio di governo è inevitabile "prima o poi". Ha detto che "è assolutamente impossibile avere un futuro positivo per la Russia, con l'attuale regime politico".

Sotto il presidente Putin, ha suggerito, "non c'è modo che il Paese possa essere reintegrato nelle relazioni internazionali, nell'economia mondiale".

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