Guerra in Ucraina

Lukashenko e la parola che fa infuriare Putin: ecco cosa ha detto

Il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, ha dichairato che il conflitto in Ucraina "si sta trascinando" e di non sapere se la guerra stia procedendo "come dicono i russi"

Lukashenko e la parola che fa infuriare Putin: ecco cosa ha detto

Il conflitto in Ucraina si sta "trascinando", ha dichiarato Aleksander Lukashenko, aggiungendo di non sapere se la guerra stia procedendo secondo i piani, "come dicono i russi". Quasi immediata, e forse anche un po' stizzita, la replica della Russia. "Tutto procede secondo i piani", ha tuonato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel consueto briefing con la stampa.

L'intervista di Lukashenko

L'intervista finita sotto i riflettori è quella che Lukashenko ha rilasciato all'Associated Press. Le affermazioni del presidente della Bielorussia hanno generato, tra esperti e analisti, dubbi e perplessità in merito al rapporto tra Minsk e Mosca. Che l'idillo tra Lukashenko e Vladimir Putin si sia in qualche modo guastato? Oppure un'ipotesi del genere è soltanto campata in aria? Cerchiamo di capirlo analizzando le risposte date da uno dei principali alleati politici del Cremlino.

"Non sono abbastanza immerso in questo problema per dire se stia andando secondo i piani, come dicono i russi", ha precisato Lukashenko parlando della guerra in Ucraina. Sebbene la Russia utilizzi il territorio della Bielorussia per attaccare l'Ucraina e per dispiegare equipaggiamenti militari, il leader bielorusso ha assicurato che Minsk ha fatto e sta facendo "tutto per garantire che questa guerra finisca".

Messaggio in codice?

Lukashenko, fedele alleato di Putin, ha utilizzato la parola "guerra" (durante l'intervista l'ha ripetuta più volte) per riferirsi a quella che Mosca definisce invece "operazione militare speciale". Ecco il primo segnale che ha destato non pochi sospetti: per quale motivo il presidente della Bielorussia è andato sostanzialmente contro la narrazione offerta dal Cremlino? Difficile dare una risposta. Certo è che Lukashenko, da politico navigato quale è, conosce bene le regole del gioco. E sa che le sue affermazioni sarebbero arrivate alle orecchie di tutti, comprese quelle del presidente russo.

Non è da escludere che Lukashenko abbia voluto mandare una sorta di messaggio a Putin, forse per richiamarlo all'ordine o per convincerlo a non prendere decisioni azzardate nella cosiddetta fase due della guerra. Non lo sappiamo e possiamo soltanto fare ipotesi. Tra gli altri temi toccati, il presidente bielorusso ha tuttavia confermato le critiche alla Nato ("Putin non vuole uno scontro globale con la Nato") e all'Ucraina ("Kiev non è interessata ai negoziati con la Russia").

La posizione di Minsk

Lukashenko, infine, ha fornito due rassicurazioni all'Occidente. Innanzitutto ha affermato l'inammissibilità dell'uso di armi nucleari. "Se la Russia sia capace di questo è una domanda che deve essere posta alla leadership russa", ha detto il leader bielorusso. "L'uso di armi nucleari è inaccettabile non solo perchè sono proprio accanto a noi (non siamo dall'altra parte dell'oceano, come gli Stati Uniti), ma anche perché potrebbe distruggere il nostro pianeta", ha sottolineato.

Non sono tuttavia mancati passaggi particolarmente preoccupanti. "Che tipo di armi utilizzerà la Russia, dipende non tanto dall'Ucraina quanto dall'Occidente, dalla Nato. State già attraversando la linea rossa", ha chiarito Lukashenko, spiegando che la Russia "non può perdere in questa operazione" in Ucraina.

In ogni caso, da Mosca, dicevamo, è arrivata la replica indiretta del Cremlino. "Tutto procede secondo i piani" in Ucraina, dove il 24 febbraio scorso la Russia ha lanciato un'aggressione militare definendola "operazione speciale". Il portavoce del Cremlino Peskov ha commentato così le parole di Lukashenko.

Non una parola in più: tutto procede secondo i piani.

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