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Macron dice addio al franco Cfa

La svolta decisa da Macron nelle relazioni finanziarie tra Parigi e le sue ex colonie africane si basa su un accordo concluso tra Francia ed Ecowas

Macron dice addio al franco Cfa

La Francia di Emmanuel Macron ha deciso di dire addio al franco Cfa (Comunità Finanziaria Africana), moneta in uso in 14 Paesi africani, stampata in Francia e che ha parità di cambio con l'euro. Tale valuta era un simbolo dell’eredità coloniale transalpina nel continente nero e, all’epoca del governo Lega-M5S, era stata alla base di forti polemiche tra l’allora esecutivo di Roma e l’Eliseo, in quanto il franco Cfa veniva indicato da molti esponenti della maggioranza giallo-blu come un simbolo del “neocolonialismo” d’Oltralpe nel Terzo Mondo. L’andata in soffitta della moneta in questione è stata alla fine deliberata ieri al termine di una riunione del consiglio dei ministri francese e inserita in un apposito disegno di legge.

La proposta normativa appena varata da Macron, spiega l’Ansa citando la portavoce del governo transalpino Sibeth Ndiaye, dispone appunto l’abbandono del franco Cfa e la sua sostituzione nelle ex colonie francesi dell’Africa occidentale con una nuova moneta, chiamata Eco, che manterrà la parità fissa con l’euro.

La medesima bozza di provvedimento introduce poi un’ulteriore riforma nelle relazioni finanziarie tra Parigi e i suoi ex domini imperiali, ossia, rimarca l’agenzia, la fine della centralizzazione delle riserve di cambio degli Stati dell'Africa occidentale presso il Tesoro d’Oltralpe.

Il disegno di legge in ambito valutario licenziato ieri dal consiglio dei ministri era, sottolinea l’organo di informazione romano attenendosi alle dichiarazioni della Ndiaye, “molto atteso” dai Paesi membri della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas), in cui figurano appunto tante ex colonie di Francia nel continente nero.

Lo stesso progetto normativo, ha aggiunto la portavoce dell’esecutivo Macron, avrebbe recepito gran parte del contenuto di un accordo concluso lo scorso dicembre tra l’Eliseo e gli Stati di tale organizzazione regionale.

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