Malesia, morto un bambino pestato in una scuola islamica per punizione

Un ragazzino di 11 anni è morto dopo essere stato pestato da un guardiano di una scuola islamica in Malesia come punizione per aver fatto rumore nel luogo di preghiera

Malesia, morto un bambino pestato in una scuola islamica per punizione

Un bambino di 11 anni è morto dopo essere stato massacrato di botte "per punizione" in una scuola religiosa in Malesia.

Mohamad Thaqif Amin Mohd Gaddafi era arrivato in ospedale in condizioni critiche. I medici gli hanno dovuto amputare entrambe le gambe nel tentativo di salvargli la vita e si stavano preparando per amputare anche il braccio destro, che aveva iniziaton a mostrare i segni della cancrena, quando il bambino è morto.

Secondo le prime ricostruzioni Thaqif e altri 14 compagni di scuola sono stati selvaggiamente picchiati con un tubo di irrigazione da un guardiano del collegio islamico, tahfiz, che frequentavano nella città di Kota Tinggi nella regione Johor.

Il pestaggio sarebbe stata una punizione per aver "fatto rumore" nel luogo di preghiera della scuola. Ma non si tratterebbe di un caso isolato: nel diario del bimbo sono stati trovati diversi racconti di violenti assalti da parte del personale del collegio per punire infrazioni più o meno gravi commesse dagli alunni.

Lo stesso Thafiq a fine marzo avrebbe supplicato la madre, Felda Wani Ahmad, 40 anni, di portarlo a casa perché non riusciva più a sopportare i ripetuti pestaggi. La donna, vedendo che effettivamente il figlio stava male, lo ha prelevato dalla scuola il 31 marzo. A lei il bambino avrebbe confidato di essere stato picchiato più volte su entrambe le gambe in diverse occasioni nel mese di marzo.

Quando le condizioni dell'11enne sono peggiorate, i genitori lo hanno portato all'ospedale Sultan Ismail. Era il 19 aprile. I medici hanno diagnosticato un'infezione batterica in entrambe le gambe e nel disperato tentativo di evitare che si diffondesse nel resto del corpo e uccidesse il bambino, gli hanno dovuto amputare i due arti.

Ma il giorno dopo, il ragazzo è andato in coma. Dopo qualche giorno, i medici si sono accorti che anche il braccio destro del bimbo aveva cominciato a diventare nero e gonfio. Quando ormai era chiaro che l'arto non si sarebbe potuto salvare, i medici si sono preparati per amputarlo.

Tuttavia, ptrima dell'operazione, le condizioni dell'11 sono peggiorate ulteriormente finché Thaqif è morto mercoledì 26 aprile. Il padre, Mohd Gaddafi Mat Karim, 43 anni, ha detto ai giornalisti che si trovava al capezzale del figlio quando è spirato e che il ragazzo non aveva più ripreso conoscenza.

L'intera nazione si era interessata alle sorti di Taqif dopo che la notizia del brutale pestaggio, che aveva portato all'amputazione di entrambe le gambe del bambino, era stato riportato dai media locali. Tanto che anche la regina dello stato di Johor, Raja Zarith Sofia Sultan Idris Shah, era adata a trovare il ragazzo in ospedale. Ora la notizia della sua morte ha sconvolto la Malesia.

Il guardiano della scuola religiosa responsabile del pestaggio è stato arrestato. Si tratta di un 29enne con precedenti penali per furto. In molti, però, chiedono che anche il collegio islamico sia messo sotto inchiesta per verificare se è vero che i pestaggi sui bambini erano frequenti come il diario di Taqif farebbe pensare.

Secondo una circolare del

2003 del ministero dell'Istruzione, le scuole sono autorizzate a picchiare "leggermente" gli alunni con un bastone per infrazioni "lievi" e "gravi", ma solo sui palmi delle mani e sul sedere sopra i vestiti.

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