May, la premier che traghetterà la Gran Bretagna fuori dall'Ue

La conservatrice britannica Theresa May, diventata prima ministra alla successione di David Cameron e seconda donna a ricoprire l'incarico dopo Margaret Thatcher, passerà alla storia come "la premier della Brexit"

May, la premier che traghetterà la Gran Bretagna fuori dall'Ue

La conservatrice britannica Theresa May, diventata prima ministra alla successione di David Cameron e seconda donna a ricoprire l'incarico dopo Margaret Thatcher, passerà alla storia come "la premier della Brexit". Spetta infatti a lei il compito di traghettare il Regno Unito fuori dall'Unione europea. Dopo che domani 29 marzo avrà attivato l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, formalizzando l'inizio dell'iter per il divorzio, May dovrà intraprendere il lungo e difficile percorso di negoziati per stabilire i termini dell'uscita. I negoziati daranno forma alla futura relazione tra il Regno Unito e l'Ue, e segneranno il destino delle future generazioni. Theresa Mary May è nata a Brasier il 1 ottobre 1956, figlia unica di un vicario anglicano del Sussex. Ha avuto una formazione sia pubblica sia privata, laureandosi in Geografia all'università di Oxford. Qui ha incontrato il futuro marito, il banchiere Philip May, con cui non ha figli. Prima di entrare in politica, ha lavorato in Francia anche alla Bank of England. Ha fatto i primi passi in politica nel mezzo della premiership di Margaret Thatcher e, una volta nominata premier, è stata l'unica donna ad aver seguito le sue orme alla guida del Paese. Nel tempo, si è creata una fama di politica esperta, razionale e sobria, con la "pelle dura" e punti di vista tradizionalmente conservatori, che non ha paura di farsi nemici nel perseguire le politiche del suo schieramento. Unica eccezione: il suo gusto per calzature "esotiche", soprattutto leopardate in vari colori.

"So di non essere un politico che si mette in mostra. Non faccio il tour degli studi televisivi, non faccio pettegolezzi durante i pasti, non bevo nei bar del Parlamento, non parlo a cuore aperto. Faccio semplicemente il lavoro che ho davanti", disse in proposito. È stata eletta per la prima volta in Parlamento nel 1997 come deputata per Maidenhead, nel 1999 è diventata segretaria ombra per l'Educazione e nel 2002 prima donna a ricoprire l'incarico di segretaria generale del partito conservatore. Ha velocemente scalato gli incarichi nel partito, tra il 1999 e il 2010 ricoprendo diversi ministeri ombra. Nel 2010 è stata nominata ministra dell'Interno dal premier David Cameron, dichiarando come propria missione quella di riformare la polizia e controllare l'immigrazione. Ha avuto scontri con i vertici della polizia, soprattutto per i tagli inflitti, ma ha tenuto fermo il numero di crimini. E' stata elogiata nel suo partito per le regole più severe sull'immigrazione, ma è stata accusata di aver fallito l'obiettivo di ridurre il numero di ingressi. Nel 2013 ha avuto grande notorietà per l'espulsione dell'imam radicale Abu Qatada. Nella campagna referendaria sulla Brexit, si è tiepidamente schierata a favore della permanenza ma è rimasta fuori dalla mischia e ha lasciato che gli altri si azzuffassero attorno a lei. Così, ha evitato di alienarsi i pro-Brexit. E' poi stata inequivocabile nel dire e ribadire la sua intenzione di rispettare l'esito del voto.

"Brexit significa Brexit", ha ripetuto, e "non ci devono essere tentativi di di restare nell'Ue, di rientrare dalla porta posteriore, di fare un secondo referendum". E' diventata premier nel luglio 2016, dopo che Cameron si è dimesso a causa della vittoria dei pro-Brexit nel referendum del mese precedente.

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