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"Gerusalemme mai giudaizzata". La "firma" di Al Qaeda all'11 settembre

Il leader di Al Qaeda è tornato a farsi vedere in video nel giorno in cui il mondo ricorda i venti anni dagli attacchi di New York e Washington. Nessun riferimento alla vittoria talebana in Afghanistan, il discorso potrebbe risalire a febbraio

"Gerusalemme mai giudaizzata". Per l'11 settembre torna Al Zawahiri

È tornato a farsi sentire Ayman al Zawahiri, il leader di Al Qaeda e successore di Osama Bin Laden. La data non è certamente casuale. Un video di sessanta minuti è stato rilasciato proprio nel ventesimo anniversario dell'11 settembre 2001, l'attacco contro New York e Washington di cui Al Qaeda è ritenuta colpevole.

Nel video tuttavia la ricorrenza dell'attentato non è l'unico argomento affrontato. A segnalarlo è Rita Katz, direttrice di Site, l'organizzazione che monitora ogni giorno le attività jihadiste sul web. Al Zawahiri infatti farebbe dei riferimenti temporali ad eventi e accordi passati, risalenti forse anche a febbraio.

Un dettaglio non da poco. La sorte del leader di Al Qaeda è avvolta dal mistero da diversi mesi, almeno da novembre. Poco prima della fine del 2020 infatti sono sorte diverse speculazioni sulla sua morte. In particolare, su Arab News Pakistan fonti della sicurezza parlavano di un decesso per cause naturali avvenuto in Afghanistan.

“Il video sembra offrire prova che non sia morto – ha scritto Rita Katz – perché fa riferimento ad eventi successivi a dicembre, quando emersero voci sul suo decesso”. Il numero uno di Al Qaeda ha parlato di un raid in una base militare russa da parte di Hurras al-Deen, gruppo allineato con Al Qaeda, in Siria. Si tratta di un episodio accaduto lo scorso primo gennaio.

"In ogni caso – ha proseguito Rita Katz – Zawahiri non fa riferimento alla vittoria dei talebani in Afghanistan e parlando dell'uscita degli Usa dal Paese sembra alludere a un momento antecedente all'uscita delle truppe statunitensi, addirittura prima del 20 febbraio, quando è stato siglato l'accordo di Doha”.

Non ci sono quindi riferimenti recenti e questo non svelta del tutto la sorte di Al Zawahiri. Senza alcun commento sulla vittoria talebana, difficile darlo ufficialmente per vivo. Certo è che Al Qaeda, rilanciando in queste ore un suo video, ha tenuto a mettere la “firma” mediatica in un giornata così particolare.

Quasi una sorta di rivendicazione della propria esistenza come gruppo nel giorno in cui il mondo intero ricorda il crimine più efferato perpetuato dagli islamisti. Anche questo un dettaglio di non poco conto, specialmente perché Al Qaeda da più parti viene additata come un'organizzazione depotenziata nel panorama jihadista.

Al Zawahiri nel video ha rilanciato, tra le altre cose, la retorica anti israeliana. “Gerusalemme non sarà mai giudaizzata” ha tuonato il terrorista, usando quindi lo stesso slogan messo in atto nelle settimane in cui l'ex presidente Usa,

html">Donald Trump, ha ufficialmente spostato a Gerusalemme l'ambasciata statunitense.

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