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Ministro Uk: "Motivi culturali dietro stupri commessi da Pachistani"

Critiche a carico del ministro dell’Interno sono state espresse da diversi esponenti della sinistra, i quali hanno subito bollato come “razziste” le dichiarazioni rese ai media da Javid

Ministro Uk: "Motivi culturali dietro stupri commessi da Pachistani"

Il governo May ha in questi giorni diffuso dei dati relativi agli stupri perpetrati negli ultimi mesi nel Regno Unito da stranieri. Secondo i media nazionali, i dati in questione sarebbero “allarmanti”.

Il ministro dell’Interno di Londra, Sajid Javid, ha infatti affermato che i responsabili delle violenze carnali verificatesi in tale periodo ai danni di ragazze britanniche, in molti casi minorenni, sarebbero "per più del 50% immigrati del Pakistan". Secondo il titolare del dicastero in questione, le “gang” di stupratori originari del Paese asiatico sarebbero attive principalmente in aree urbane situate nelle “contee occidentali” del Paese: Huddersfield, Rochdale, Telford.

Javid ha quindi recentemente fornito alla stampa una spiegazione del sempre crescente numero di Pachistani autori di abusi su ragazze minorenni. Nel corso di un’intervista radiofonica alla Bbc, il ministro, egli stesso di origini pachistane, ha dichiarato che sarebbe la "cultura di appartenenza" a predisporre tale comunità straniera a perpetrare reati sessuali: “Sono consapevole della necessità che i politici usino un linguaggio moderato e privo di intenti provocatori, tuttavia è ormai un dato di fatto il coinvolgimento di sempre più immigrati provenienti dal Pakistan in episodi di volenza carnale. Una possibile spiegazione di tale fenomeno andrebbe trovata nel retroterra culturale di tale comunità. Si potrebbe quindi ipotizzare una correlazione tra le radici culturali di quest’ultima e la predisposizione dei suoi appartenenti a commettere reati sessuali. I crimini perpetrati nel nostro Paese da Pachistani hanno ormai superato il livello di guardia e, di conseguenza, le istituzioni devono interrogarsi sui valori sui quali si fonda tale minoranza. Le autorità non devono temere di essere accusate di razzismo, in quanto si tratta di salvaguardare la sicurezza delle nostre bambine. Non possiamo più esimerci dall’affrontare con decisione la questione culturale.”

Javid ha poi ribadito la volontà dell’esecutivo di “revocare la cittadinanza britannica” ai soggetti di origini pachistane giudicati colpevoli degli abusi verificatisi negli ultimi mesi ai danni di minorenni britanniche. Egli ha quindi precisato che, una volta perfezionata tale revoca, nei riguardi dei soggetti in questione scatterà il “rimpatrio coatto”.

Proprio immigrati provenienti dal Paese asiatico sono stati recentemente condannati da un tribunale di Huddersfield, nel West Yorkshire, in quanto membri della “più spietata banda di stupratori mai costituita nella storia britannica”. A 20 persone originarie del Pakistan sono stati infatti comminati, complessivamente, “220 anni di carcere” per “violenze sessuali su ragazze minorenni”.

Critiche a carico del ministro dell’Interno sono state espresse da diversi esponenti della sinistra.

Ad esempio, Diane Abbott, parlamentare molto vicina al leader laburista Jeremy Corbyn, ha bollato come “razziste” le affermazioni di Javid, mentre Sadiq Khan, sindaco di Londra, ha accusato l’esponente tory di volere “addossare una colpa collettiva” alla minoranza pachistana.

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