Mondo

Il mistero dell'uomo che fa "sparire" i cimeli nazisti

Da alcuni mesi a questa parte un uomo che si nasconde dietro il nome di "Axel" sta operando contro le case d'aste francesi che esibiscono cimeli del Terzo Reich. È un massone e un collezionista facoltoso, dicono i giornalisti che lo hanno rintracciato.

Il mistero dell'uomo che fa "sparire" i cimeli nazisti

C'è una figura in Francia, forse francese, forse no, forse famoso, forse no, che celandosi dietro lo pseudonimo di Axel ha deciso di combattere una crociata singolare quanto lodabile - se si conosce devvero il fanatismo di alcuni collezionisti troppo nostalgici, che adorano la svastica inclinata al punto tale di investire patrimoni per esporre nei propri appartamenti dei veri cimeli nazisti: senza tenere realmente conto, alle volte, del peso storico che grava sulla svastica.

Secondo quanto riportato dalla rivista Le Parisien, infatti, questa "talpa" che si agira nel mondo dell'antiquariato, della quale non si conosce né il nome né l'età, ha iniziato ad andare a caccia da alcuni mesi a questa parte de cimeli nazisti - un po' come la Simon Wiesenthal faceva con i nazisti in carne e ossa - per dare delle soffiate alla polizia e consentire, quando la situazione lo concede, il ritiro o addirittura il sequestro degli oggetti prima che vegano messi all'asta. Rappresentando - in spessi casi, ma non in tutti - il reato d'apologia di nazismo.

"Non sono ebreo", ha dichiarato colui che viene già definito una sorta di "giustiziere mascherato"; ma è da gennaio che spende tempo e fatica a monitorare tutto il giorno i lotti delle case d'aste, o gli oggetti messi in vendita da privati, che comprendono questa merce assai ricercata per segnalarli alle autorità e consentire loro di appellarsi ad un cavillo legale che solleva la flagranza di "apologia". In Francia di fatto non è proibito vendere ed acquistare oggetti che raffigurano Adolf Hitler o l'antico simbolo pagano che però inclinato simboleggia il partito Nazionalsocialista da lui fondato: ma è vietato "esporli" e pubblicizzarli online.

È attraverso questo "trucco" infatti che Axel ha fatto sequestrare lo scorso 3 febbraio a Rodez, nel sud della Francia, diciassette reperti risalenti epoca nazista - compreso un busto di bronzo raffigurante il führer e un servizio di posate da pesce con la svastica stampata sui manici leggermente arrugginiti - da una casa d'aste che era prossima a proporli al miglior offerente. Lo stesso è avvenuto a Lione appena dieci giorni fa; quando altri cimeli, questa volta uniformi e altri oggetti militari, sono stati identificati e ritirati dalla casa d'aste prima d'essere sequestrati. Tra le segnalazioni alle autorità competenti, e la minaccia di segnalare ai giornali locali l'imminente presentazioni di tali oggetti in catalogo, l'ormai famigerato Axel ha fatto annullare almeno una dozzina di aste; terrorizzando i proprietari che temono di perdere la simpatia degli acquirenti, oltre che gli oggetti che rischiano essere sequestrati.

Ad ora nessuno sarebbe riuscito ad incontrarlo, sebbene i giornalisti lo descrivano come un personaggio da romanzo, a metà tra i cattivi di James Bond e il fratello maggiore di Sherlock Holmes. Di stazza considerevole, affiliato alla massoneria, con gli interessi tipici dell'uomo di mondo, elegante nello stile e nei modi, Axel pare configurarsi come il facoltoso nipote di alcuni grandi antiquari. Anche lui collezionista d'arte e di oggetti storici - motivo per il quale sa muoversi con destrezza nell'ambiente - abita una grande casa completamente rivestita di marmo nella regione dell' Île-de-France, e trascorre, almeno dall'inizio del 2021, le sue giornate davanti a due laptop: uno impiegato per il suo lavoro, l'altro per controllare gli oggetti "incriminati" che vengono caricati su interencheres.com, il sito francese che consente agli appassionati di "tenere d’occhio tutte le aste in corso nel Paese". Gli oggetti più ricercati spesso sono daghe e coltelli della gioventù hitleriana, le uniformi delle SS; mostrine, le fasce da braccio che riportavano la svastica, ma anche oggetti più particolari.

"Voglio semplicemente giustizia e considero la mia un’opera civica e il dovere di un massone", ha dichiarato ai giornalisti che sono riusciti ad entrare in contatto con lui; apprendendo che membro del Grande Oriente di Francia. A coadiuvarlo, per quanto riguarda la parte legale, ci sarebbe un avvocato, David-Olivier Kaminski, che è parte del Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni ebraiche francesi. Axel si avvarrebbe inoltre dell’aiuto di Serge Klarsfeld, un noto avvocato francese che ha speso gran parte della propria vita a dare la caccia ai nazisti e ai collaborazionisti di Vichy che sono sfuggiti alle autorità dopo la fine della guerra.

Come diceva Indiana Jones nell'Ultima Crociata, certi oggetti "Dovrebbero stare in un museo"; e perché solo in un museo possono essere contestualizzati, e perché non sempre si può contare sulla reale integrità morale del collezionista: che potrebbe esibire le uniformi riportanti svastiche o teste di morto, o addirittura le stelle gialle a sei punte che gli ebrei erano costretti a cucire sui loro abiti, come se fossero un vanto o peggio uno scherzo. Certo, è difficile pensare a qualcuno che voglia inneggiare al Nazismo mentre incide una trota o un branzino con un coltello da pesce che ha stampigliata una svastica. Ma sicuramente è un indizio.

E in Francia l'antisemitismo non è uno scherzo.

Commenti