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Il movimento Femen è naufragato

Il movimento anti-Putin delle donne ucraine non esiste più dal 2015. Problemi di budget e di potere

Il movimento Femen è naufragato

Tempi bui per le provocanti manifestatrici del dissenso nei confronti del Presidente russo Vladimir Putin. Yana Zhdanova, una delle fondatrici delle “Femen”, ha dichiarato che il movimento di fatto non esiste più dal 2015. Secondo quanto dichiarato in una intervista rilasciata dalla stessa donna al periodico di approfondimento “Apostrof”, il movimento è naufragato come “nave in mezzo al mare. Il team organizzativo non è più operativo dal 2015”.

Le azioni che si sono verificate negli ultimi anni e attribuite alle stesse – prosegue la Zhdanova -, in realtà sarebbero soltanto dei casi di persone organizzatesi autonomamente, che agiscono per nome dell’organizzazione ma senza che la direzione della stessa ne abbia avuto conto. Ci sarebbero ancora un paio di ragazze che si prodigano per le attività del gruppo in Spagna, in Francia e in Ucraina, sotto la direzione di Anna Hutsol, la più nota tra le fondatrici del movimento, ma non resta più nulla del sistema e del concetto degli inizi. Alcune di queste si sono manifestate pochi giorni fa con degli abusi nei confronti di una statua di cera del neo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Tra le ragioni addotte dalla Zhdanova sulla cessazione dell’organizzazione vi sono motivi strettamente politici ed economici: conflitti di potere interni al gruppo, discussioni su chi fosse effettivamente il leader, mancata ripartizione dei finanziamenti che giungevano allo stesso, esauritisi man mano che si andava avanti.

Il movimento delle Femen era nato in Ucraina nel 2008 per protestare contro la svendita del corpo femminile e la prostituzione, vista anche l’imminenza dei campionati europei di calcio. Nel 2012 il quartier generale del gruppo fu aperto nel 18esimo arrondissement di Parigi, dove vi era anche un centro di addestramento delle ragazze aderenti. Secondo un’inchiesta della giornalista ucraina Daryna Chyzh, i membri aderenti al gruppo percepivano compensi sino a 2500 euro, in un paese come l’Ucraina dove lo stipendio medio non supera i 500.

Secondo alcune rivelazioni della stessa Chyzh il movimento, all’epoca in azione contro il regime filorusso in Ucraina e contro Vladimir Putin, era direttamente sostenuto e finanziato da personaggi molto influenti del jet set europeo ed occidentale in generale.

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