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Obama adesso attacca l'Fbi per fare da scudo alla Clinton

Il presidente sconfessa l'operato di Comey: "Non si opera sulla base di soffiate". Entrata a gamba tesa prima del voto

Obama adesso attacca l'Fbi per fare da scudo alla Clinton

"Credo che ci sia una norma secondo la quale, quando ci sono indagini, non si opera su insinuazioni, su informazioni incomplete e non si opera sulla fuga di notizie". Così il presidente Barack Obama, durante un’intervista a NowThis News, contesta l’operato dell’Fbi che ha annunciato l’apertura di una nuova inchiesta sulla candidata democratica alla presidenza, Hillary Clinton, per accertare "l’eventuale" rilevanza di nuove email, a pochi giorni dalle elezioni del prossimo 8 novembre.

"Si opera sulla base di concrete decisioni che sono state prese", ha attaccato il presidente. Quando Hillary venne messa sotto inchiesta, l’ultima volta, per l’utilizzo di un server di posta privato mentre era Segretario di stato, "le conclusioni dell’Fbi, del dipartimento di Giustizia e delle ripetute indagini congressuali furono che lei aveva commesso degli errori ma che non era emerso nulla di perseguibile", ha tenuto a ricordare Obama. Insomma l'inquilino della Casa Bianca entra a gamba tesa nella campagna elettorale a pochi giorni dal voto e si schiera dalla parte di Hillary. "Hillary Clinton, a proposito dell'emailgate, ha fatto un "errore ingenuo" che "ha finito per essere ingigantito come se fosse una cosa folle".

Infine aggiunge: "Non la sosterrei se non avessi assoluta fiducia nella sua integrità e nel suo interesse a garantire che i giovani abbiano un futuro migliore".

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