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Obama archivia la guerra fredda "Cambio politico con Cuba"

Primo discorso di un presidente cubano di fronte al Summit delle Americhe. Obama: "Gli Usa guardano al futuro"

Obama archivia la guerra fredda "Cambio politico con Cuba"

"Era ora che io potessi prendere la parola qui a nome di Cuba". Così Raul Castro oggi ha iniziato il primo discorso di un presidente cubano di fronte al Summit delle Americhe. "Mi hanno detto che potevo parlare per otto minuti, ma visto che mi devono sei vertici, facciamo otto per sei, 48", ha aggiunto tra le risate dei presenti, compreso Barack Obama. Gli Stati Uniti "non saranno prigionieri del passato" nelle sue relazioni con Cuba e con gli altri paesi della regione, ha affermato Barack Obama nel suo intervento alla sessione plenaria del Summit delle Americhe. "Gli Stati Uniti guardano al futuro, la guerra fredda è finita da tempo, non sono interessato a battaglie iniziate prima che io nascessi. Non penso sia un segreto, e il presidente Castro sarà d’accordo, che continueranno ad esserci significative differenze tra i nostri due Paesi. Noi continueremo a parlare sulla base dei valori universali che riteniamo importanti. Sono sicuro che il presidente Castro continuerà a parlare delle questioni che reputa importanti", ha aggiunto Obama.

Che poi ha spiegato: "Vogliamo stabilire relazioni diplomatiche con Cuba", precisando di "aver chiesto al Congresso che cominci a lavorare per sospendere l’embargo vigente per decenni. Guardiamo al futuro".

Il presidente cubano Raul Castro apprezza la "coraggiosa decisione" di Barack Obama di voler migliorare le relazioni fra Stati Uniti e Cuba. Il presidente americano, Barack Obama, è "onesto" e "umile, non è responsabile per i 10 presidenti che lo hanno preceduto". Il presidente cubano ha accolto positivamente l’intenzione di Obama di decidere "rapidamente sulla presenza di Cuba nella lista di paesi che sponsorizzano il terrorismo, dove non doveva mai essere stata".

Castro ha confermato la sua "disposizione al dialogo rispettoso e alla coesistenza, dentro alle nostre divergenze" con Washington.

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