"Via i diplomatici italiani". E Mosca convoca l'ambasciatore

Secondo le agenzie di stampa russe, sono in arrivo le prime misure di ritorsione da parte di Mosca successive all'espulsione del personale diplomatico delle ambasciate dei Paesi europei

"Via i diplomatici italiani". E Mosca convoca l'ambasciatore

Il ministero egli Esteri russi ha convocato l'ambasciatore italiano a Mosca, Giorgio Starace. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha riferito all'agenzia Agi che Mosca notificherà all'Italia la scelta di espellere 24 diplomatici italiani.

Lo scorso 6 aprile, in piena fase di aggressione delle truppe di Mosca in Ucraina, il governo italiano, insieme a molti Paesi membri dell'Ue e dell'Alleanza Atlantica, aveva deciso di espellere 30 cittadini russi del personale dell'ambasciata per ragioni di sicurezza nazionale. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine del vertice con l'omologa finlandese, Sanna Marin, ha commentato la notizia dicendo che "la prima riflessione è che non bisogna interrompere i canali diplomatici, questo è un atto ostile e in risposta alle nostre espulsioni. Questo non deve portare a una interruzione dei canali diplomatici è attraverso quei canali che se ci si riuscirà si arriverà alla pace".

La decisione del governo russo arriva dopo la convocazione di altri due rappresentanti europei. Nelle stesse ore, infatti, il ministero guidato da Sergei Lavrov ha chiesto di incontrare sia l'ambasciatore spagnolo, Marcos Gómez, sia il rappresentante francese, Pierre Levy. Anche l'ambasciatore svedese, Malena Mard, è giunta al ministero degli Affari esteri russo per ricevere la stessa comunicazione.

Da Mosca arrivano conferme che sono 34 i diplomatici francesi espulsi dalla Federazione. Il ministero degli Esteri russo ha comunicato che "34 dipendenti delle istituzioni diplomatiche francesi in Russia sono stati dichiarati 'persona non grata'. È stato ordinato loro di lasciare il territorio russo entro due settimane dal momento in cui la corrispondente nota è stata consegnata all'ambasciatore". La Francia, attraverso il ministero degli Esteri, ha condannato quanto deciso dal Cremlino ritenendo che la mossa è "presentata dalla parte russa come una risposta alle decisioni" di Parigi sull'espulsione di membri del personale sospettati di essere agenti dei servizi mentre "il lavoro dei diplomatici e del personale della nostra ambasciata in Russia rientra pienamente nel quadro della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari".

Sono invece 27 i diplomatici spagnoli oggetto del medesimo provvedimento: personale dell'ambasciata spagnola a Mosca e del consolato generale a San Pietroburgo. Per gli uomini di Madrid, il termine per lasciare la Russia è di sette giorni dalla data di consegna della nota all'ambasciatore.

Si tratta delle prime mosse compiute dal Cremlino dopo la decisione dei governi del Vecchio Continente di espellere personale diplomatico russo dalle ambasciate.

La scelta di convocare gli ambasciatori rappresenta la formalizzazione delle misure conseguenti all'espulsione del personale di Mosca nei Paesi rappresentati. Mossa già preventivata da Mosca che, subito dopo quelle espulsioni messe in atto dagli Stati europei, aveva detto di essere pronta a provvedimenti di uguale valore come reazione.

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