"Questa guerra non ha e non avrà un vincitore''. Lo afferma il sudanese Amin Awad, segretario generale aggiunto e coordinatore delle Nazioni Unite delle crisi per l'Ucraina. "Abbiamo assistito per 100 giorni a ciò che è stato perso: vite, case, lavoro e prospettive".
L'uomo inviato da Guterres sottolinea che "abbiamo bisogno di pace. La guerra deve finire". E prosegue ricordando che l’invasione russa lanciata il 24 febbraio "ha messo a dura prova la popolazione civile", causando "distruzioni, devastazioni in città e villaggi" ma anche di "vite, case, posti di lavoro e opportunità perse".
Il bilancio di quella che la Russia si ostina a non chiamare guerra (ma "operazione speciale") è drammatico, prima di tutto a livello umano, e non solo per i tanti lutti: "In poco più di tre mesi, quasi 14 milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire dalle loro case, la maggior parte sono donne e bambini". L’alto funzionario dell'Onu ha definito questo fenomeno "senza precedenti nella storia".
L'accusa: "C'è Mosca dietro il piano di pace dell'Italia"
L’ex ministro degli Esteri ucraino Volodymyr Ohryzko in un’intervista a Obozrevatel, ripresa dall’agenzia Unian, si dice convinto che dietro il piano di pace per l’Ucraina proposto dall’Italia ci sia Mosca. "Questo è sorprendente - osserva - perché di solito qualsiasi piano, se riguarda un Paese, viene almeno discusso e persino concordato con quel Paese. Se riguarda te, fare queste cose senza di te è semplicemente immorale - accusa Ohryzko -. C’è una formula: niente sull’Ucraina senza l’Ucraina.
Ma qui non hanno prestato attenzione a questo e hanno subito presentato un piano all’Onu, un’organizzazione assolutamente incapace che non può fare nulla e non farà nulla, perché la Russia bloccherà immediatamente qualsiasi iniziativa ragionevole insieme alla Cina". Per questi motivi, osserva Ohryzko, questo piano dovrebbe essere ignorato.
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