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Orlando, la strage scava un solco tra Hillary Clinton e Donald Trump

Trump attacca Obama per non aver parlato di "islam radicale" subito dopo la strage. Hillary Clinton dice che lei non ha problemi a farlo, ma sottolinea che non bisogna puntare il dito contro una religione e demonizzare i suoi fedeli. Sullo sfondo lo scontro durissimo sulle armi

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Hillary Clinton e Donald Trump sono divisi su tutto. Anche l'ultima strage, quella di Orlando (Florida), li divide in modo profondo. La Clinton fa sapere che non intende tirarsi indietro dall’utilizzare il termine "islamismo radicale" per descrivere la strage. Ma ribadisce che puntare il dito contro una religione e demonizzare i suoi fedeli non proteggerà gli Stati Uniti da un altro attacco. Trump replica con durezza, sottolineando che Hillary "è la persona sbagliata nel momento sbagliato. Non capisce i problemi. È debole".

"Credo che la retorica di Trump sia pericolosa", attacca la Clinton. "Che lo si chiami jihadismo radicale o islamismo radicale, non fa differenza". "Ciò che io non faccio perché ritengo
sia pericoloso, è demonizzare un'intera religione, facendo così il gioco dello Stato islamico". "Deve essere denunciato da chiunque indipendentemente dalla religione", prosegue la democratica. "Si è trattato di un attacco terroristico. L'Isis lo ha rivendicato. Che abbiano avuto a che fare con l'attacco o meno, quantomeno sembrano averlo ispirato", ha detto Hillary.

Clinton sottolinea come "una riforma sulle armi per la sicurezza in questo Paese farebbe la differenza". Posizione, quest'ultima, profondamente avversata da Trump. Se sulla pista del "Pulse" (il locale dove è avvenuta la strage, ndr) ci fossero state altre persone armate, sottolinea il tycoon, "non avremmo avuto quella tragedia".

Subito dopo la strage Trump è partito all'attacco, scrivendo questa farse su Twitter: "Apprezzo le congratulazioni per aver avuto ragione sul terrorismo radicale islamico. Ma non voglio congratulazioni, voglio durezza e vigilanza. Dobbiamo essere svegli". Poi ha chiesto le dimissioni di Obama, ritenendolo colpevole di non aver fatto riferimento esplicito all'"islam radicale" nelle dichiarazioni dopo la strage (quella "svista" che Hillary si è affrettata a correggere). "I nostri leader sono deboli, ho detto che sarebbe successo, e può solo peggiorare", ha detto poi Trump, aggiungendo: "Sto cercando di salvare vite e prevenire il prossimo attacco terroristico. Non possiamo più permetterci di essere politicamente corretti".

Oggi, in un'intervista telefonica alla Cnn, Trump ha rincarato la dose contro la comunità islamica: "Molte persone che conoscevano" il killer, ha detto, "sapevano che era un pazzo" e "che una cosa come questa sarebbe potuta succedere", ma "non lo hanno denunciato. Per qualche ragione la comunità musulmana non denuncia persone come questa".

Trump ha sottolineato la necessità di controllare le moschee e poi ha aggiunto: "Fidatevi, la comunità conosce le persone che hanno il potenziale di esplodere".

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