"Li possiamo distruggere in mezz'ora". La minaccia alla Nato del fedelissimo dello Zar

Il direttore dell'agenzia spaziale russa, Dmitry Rogozin, minaccia i Paesi Nato: "Possiamo spazzarli via in 30 minuti". Poi reclama la vittoria e aggiunge: "Stiamo liberando l'Ucraina"

"Li possiamo distruggere in mezz'ora". La minaccia alla Nato del fedelissimo dello Zar

L'ossessione del pulsante nucleare. Il chiodo fisso del missile che tutto può distruggere. Dalle parti del Cremlino, non passa giorno che la minaccia atomica non venga evocata. A volte gli uomini vicini allo Zar lo fanno in modo allusivo, mentre in altre occasioni lanciano vere e proprie intimidazioni. Dopo le agghiaccianti parole del conduttore tv Dmitry Kiselyov, che davanti alle telecamere aveva parlato di strage radioattiva contro la Gran Bretagna, ora ad alzare nuovamente i toni è addirittura il direttore generale dell'agenzia spaziale russa, Dmitry Rogozin. In un post pubblicato nelle scorse ore sul proprio canale Telegram, il top manager della nomenclatura putiniana ha affermato che, in caso di guerra nucleare, la Russia potrebbe distruggere tutti i Paesi della Nato "in mezz'ora".

Trenta minuti per radere al suolo le nazioni che fanno parte dell'alleanza atlantica. La tremenda ipotesi è stata agitata da Rogozin con dichiarazioni belligeranti. "La Nato sta conducendo una guerra contro di noi. Non l'hanno annunciato, ma questo non cambia nulla. Ora è ovvio per tutti...", ha sostenuto il direttore generale dell'agenzia Roscosmos, ribadendo poi le rapide tempistiche che consentirebbero alla Russia di annientare i Paesi ostili. "Saranno distrutti da noi in mezz'ora". Tale estrema circostanza - ha però sottolineato lo scienziato militare - va assolutamente evitata. Anche perché sarebbe da ingenui illudersi che Mosca verrebbe risparmiata da una tale tempesta radioattiva. "Non dobbiamo permetterlo, perché le conseguenze dello scambio di attacchi nucleari influenzeranno lo stato della nostra Terra", ha osservato Rogozin, aggiungendo: "Pertanto, dovremo sconfiggere questo nemico economicamente e militarmente più potente con mezzi armati convenzionali".

Parole molto dirette, dalle quali non si coglie più l'iniziale imbarazzo nel definire l'intervento militare in Ucraina come una guerra da vincere. "Una tale vittoria è possibile con la piena solidarietà dell'intero Paese con l'esercito, con la mobilitazione dell'economia statale, con il trasferimento del complesso militare-industriale e dei relativi settori industriali della Russia su base militare. E questo deve essere fatto immediatamente e rapidamente", ha sentenziato il direttore generale di Roscomos. Poi l'esplicita condanna all'esistenza stessa dell'Ucraina, che secondo il manager vicino a Putin rappresenterebbe "un trampolino di lancio dell'Occidente per l'aggressione contro il nostro popolo".

Le affermazioni di Rogozin, peraltro, sono arrivate proprio nelle ore in cui Mosca predisponeva i potenti missili balistici termonucleari RS-24 Yars per la parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa. L'ennesima ostentazione minacciosa di potenza da parte del presidente russo, accompagnata dalla costante retorica di propaganda sull'azione contro Kiev.

"Stiamo liberando l'Ucraina dall'occupazione della Nato e allontanando il peggior nemico dai nostri confini occidentali", ha ribadito al riguardo il direttore generale di Roscosmos, che già nelle scorse settimane aveva paventato il rischio di una "Terza guerra mondiale". Giusto per tenere alta la tensione.

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