"Paghiamo la tua parata". Re Carlo contestato in Galles

Dopo l'incoronazione Carlo si è recato in visita a Cardiff, ma mentre stringeva le mani dei sudditi si è trovato faccia a faccia con un contestatore

"Paghiamo la tua parata". Re Carlo contestato in Galles

Il Galles ha riservato un'accoglienza non troppo calorosa a re Carlo, che nelle scorse ore si è recato nella cittadina di Cardiff. In mezzo alla folla c'è stato infatti qualcuno che ha voluto contestarlo pubblicamente, il tutto ripreso dai telefonini. E il video è già diventato virale sul web.

Nella sua prima visita da sovrano in Galles, Carlo III ha ricevuto l'affetto di centinaia di sudditi, che lo aspettavano per le vie della città tra sorrisi, strette di mano e congratulazioni. Il re, nonostante le gaffe dei primi giorni e qualche gesto di nervosismo un po' fuori dalle righe, è apparso sereno e disponibile con la popolazione. Anche quando si è trovato faccia a faccia con il suo primo vero contestatore.

L'uomo si trovava ai margini della strada, dove Carlo III stava passando per ricevere il saluto dei gallesi. Quando il sovrano si è avvicinato per stringere la mano a una donna, l'individuo ha protestato: "Mentre lottiamo per riscaldare le nostre case, dobbiamo pagare per la tua parata. Il contribuente paga 100 milioni per te. Non sei il mio re". A testimoniare quanto accaduto a Cardiff è un video, che sui social network e sul web ha già fatto il giro del mondo.

Nel filmato si vede Carlo III prestare attenzione alla protesta dell'uomo, salvo poi proseguire con i saluti liquidandolo con un "Oh, certo". L'individuo avrebbe continuato a seguire il sovrano per portare avanti la sua invettiva, ma una guardia del corpo del re lo ha prontamente bloccato. Non solo.

Quando è arrivato al castello di Cardiff per un'udienza con il primo ministro e Llywydd del Senedd, il figlio della compianta Elisabetta II è stato colto di sorpresa da una piccola protesta con tanto di fischi e striscioni contro la monarchia. Lo riporta il sito gallese Walesonline, che descrive l'accaduto come un "fuori programma", che però non ha fermato il sovrano.

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