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Pakistan, la scioccante morte di una quattordicenne: bruciata viva dallo zio

In seguito alla brutale uccisione della ragazza pakistana, genitori e parenti di lei hanno inizialmente nascosto agli agenti la vera causa del decesso

Pakistan, la scioccante morte di una quattordicenne: bruciata viva dallo zio

In Pakistan, una quattordicenne è morta dopo che suo zio l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco. La vittima si chiamava Sadia e viveva nella città di Chiniot, nella regione nordorientale del Punjab. La nazione musulmana è stata di recente scossa da numerosi casi di brutali uccisioni di ragazze e bambine, di cui l’ultimo si è verificato il mese scorso.

A bruciare viva Sadia sarebbe stato suo zio, Mohammad Yaqoob. Egli intendeva infatti fare sposare il proprio figlio con la quattordicenne, ma il padre di lei, Mohammad Yousuf, aveva ripetutamente rigettato tale ipotesi, dato che la giovane era stata mesi prima già promessa come moglie dal genitore a un altro uomo.

Di fronte all’ostinato rifiuto di Yousuf alla prospettiva di fare sposare Sadia con il cugino di quest’ultima, Yaqoob maturava propositi di vendetta ai danni del fratello. A subire la ritorsione sarebbe stata però alla fine la quattordicenne.

Venerdì scorso, lo zio della malcapitata attuava il proprio piano criminale. In base alle ricostruzioni della polizia del Pakistan, egli, quel giorno, si è appostato davanti all’abitazione dei genitori della giovane, aspettando che quest’ultima si recasse lì in visita.

Una volta arrivata Sadia, Yaqoob sbucava fuori dal suo nascondiglio, gettava del liquido infiammabile addosso all’adolescente, le dava fuoco e si dileguava. Nessuno poteva aiutare in quel frangente la povera ragazza, dato che allora i suoi genitori non erano in casa.

Di conseguenza, Sadia, in preda a dolori lancinanti, ha provato da sola a cercare soccorsi, riuscendo alla fine ad attirare l’attenzione dei vicini e a farsi trasportare d’urgenza in ospedale. Nonostante i tentativi dei medici di salvarla, la malcapitata è morta per le gravi ustioni e lesioni procuratele dal folle gesto dello zio.

In seguito al decesso della quattordicenne, proprio i genitori di lei, insieme a diversi altri suoi parenti, hanno inizialmente cercato di tenere nascosti alla polizia i dettagli della tragedia capitata a Sadia. I familiari della ragazza, dopo averla seppellita, hanno appunto raccontato agli inquirenti che la vittima sarebbe morta a causa di una spaventosa esplosione dovuta a una fuga di gas.

Le forze dell’ordine hanno però subito individuato numerose incongruenze nella versione dei fatti fornita dai parenti stretti della deceduta, arrivando alla fine a individuare molti indizi di colpevolezza a carico di Yaqoob.

Una volta arrestato dagli agenti, lo zio della vittima ha quindi provato a resistere alle insistenti domande degli investigatori pakistani, ma poi, nel pieno dell’interrogatorio, ha confessato il proprio crimine.

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