La Palestina è entrata stamane formalmente a far parte dei 123 Paesi che aderiscono alla Corte penale internazionale dell’Aia. Al termine di una cerimonia di basso profilo, nella sede della Corte, è entrata in vigore l’adesione al Trattato istitutivo della Corte, già firmato dai palestinesi a gennaio scorso. Non è ancora chiaro quando e se presenterà accuse per crimini di guerra contro Israele. Il capo negoziatore dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), Saeb Erekat, ha, però, fatto subito sapere che la Corte penale internazionale ha già avviato una prima indagine sui presunti crimini di guerra israeliani attuati contro i palestinesi e sulle attività di costruzione e di ampliamento degli insediamenti definiti "illegali". "I comitati tecnici - ha aggiunto Erekat - sono ancora a lavoro".
Da oggi lo "Stato di Palestina" fa ufficialmente parte della Corte penale internazionale dell'Aia. E potrà "cominciare a presentare la documentazione relativa a possibili crimini di guerra e contro l’umanità commessi nei Territori palestinesi". Appoggiata da tutte le fazioni politiche palestinesi, quella scelta ora consente la richiesta alla Cpi di indagare ufficialmente sui possibili crimini denunciati. Atti questi che sarebbero stati commessi dopo il 13 giugno 2014, data dell’inizio secondo il responsabile palestinese "dell’escalation militare israeliana" seguita al rapimento e all’uccisione di tre giovani ebrei in Cisgiordania. Dopo la denuncia palestinese, la Cpi ha già avviato lo scorso 16 gennaio un’indagine preliminare ed ora, ha detto il rappresentante palestinese, saranno subito sottoposte anche le "situazioni" riguardanti la guerra di Gaza, l’espansione delle colonie ebraiche e lo sfruttamento delle risorse nei Territori palestinesi occupati.
Le indagini della Corte, guidate dal procuratore generale Fatou Bensouda, potrebbero prendere in considerazione anche crimini commessi da fazioni palestinesi, come quella islamica di Hamas che opera nei Territori stessi.
Israele non ha sottoscritto lo Statuto di Roma e quindi non è membro della Cpi, ma la Corte ha giurisdizione per i presunti
crimini commessi nel territorio di uno stato aderente. Non solo. La Corte non persegue le nazioni in quanto tali, bensì le persone in posizioni di comando a cui sono attribuiti i crimini commessi in un determinato territorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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