Coronavirus

Primi morti di coronavirus sulla Diamond Princess

Si tratta di una coppia di giapponesi: un uomo di 87 anni e una donna di 84. Sono le prime due vittime registrate nel focolaio della Diamond Princess, da due settimane in quarantena al largo del porto di Yokohama

Primi morti di coronavirus sulla Diamond Princess

Due passeggeri della nave da crociera Diamond Princess sono morti in ospedale a causa del nuovo coronavirus. Secondo quanto riferito dall'emittente nipponica Nhk, si tratta di una coppia di giapponesi: un uomo di 87 anni e una donna di 84. Sono le prime due vittime registrate nel focolaio della nave, da due settimane in quarantena al largo del porto di Yokohama perché colpita da Covid-19.

Il maggior numero di infettati al di fuori della Cina era localizzato proprio a bordo della Diamond Princess, con 621 persone tra equipaggio e passeggeri fin qui positivi al virus. Adesso queste persone sono state trasportate in ospedale; 29 di loro versano in gravi condizioni.

Nel frattempo continua lo sbarco di chi si trovava sulla nave ed è negativo al test. Come sottolinea Repubblica, i primi gruppi di turisti sono già arrivati nei rispettivi Paesi di provenienza, e qui sono stati messi in quarantena. Nelle prossime ore dovrebbero scendere altre 500 persone. Da ricordare che in Giappone è appena arrivata un equipe medica italiana per assistere i nostri connazionali; un aereo dovrebbe poi provvedere a rimpatriarli, qualora dovessero risultare non contagiati dal coronavirus. L'unico italiano infettato è un 73enne che dovrebbe essere curato in loco.

La gestione dell'emergenza a bordo della Diamond Princess

Tokyo ha ricevuto molte critiche per come ha scelto di gestire l'emergenza Diamond Princess. La nave è stata bloccata lunedì 3 febbraio ma soltanto due giorni dopo i passeggeri sono stati messi in isolamento nelle loro cabine. In questo lasso di tempo l'equipaggio ha continuato a organizzare attività ricreative e di gruppo, con balli, ginnastica e quiz, agevolando e non poco la diffusione del virus tra i presenti.

Dal canto suo il Giappone ha sostenuto di aver fatto il massimo possibile, pur riconoscendo che la nave non era il luogo migliore per ospitare una quarantena. Il Centro per il controllo delle malattie americano ha tuttavia dichiarato non a caso che “gli sforzi possono non essere stati sufficienti per prevenire la trasmissione tra individui sulla nave”.

Tornando al presente, con l'annuncio del ministro della Salute giapponese, inerente alla morte dei due passeggeri e ripreso da tutti i media nazionali, sale a tre il numero di morti in Giappone a causa del coronavirus.

In ogni caso, il doppio decesso arriva, come detto, mentre proseguono le operazioni di sbarco dei passeggeri dalla nave, ma soprattutto mentre il Giappone cancella una serie di eventi pubblici per via dell'emergenza sanitaria. A questo proposito, il governo giapponese dovrebbe pubblicare a breve nuove linee guida per l'organizzazione di eventi di massa, quali maratone e concerti.

Intanto gli organizzatori dell'annuale Maratona di Tokyo, in programma il primo marzo, hanno deciso di limitare l'evento a 200 atleti professionisti.

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