Guerra in Ucraina

Putin detta le condizioni a Macron: ecco cosa vuole dall'Ucraina

Il preisdente russoa ha avuto un lungo colloquio con il suo omologo francese. Il capo del Cremlino si è impegnato nel preservare l'incolumità dei civili ma ha spiegato che un accordo con l'Ucraina sarà possibile solo dopo la sua "smilitarizzazione e de-nazificazione"

Putin detta le condizioni a Macron: ecco cosa vuole dall'Ucraina

Nelle ultime ore ha parlato più volte con Volodymyr Zelensky poi, su richiesta di quest'ultimo, ha avuto un colloquio con Vladimir Putin. Il presidente francese Emmanuel Macron ha provato per la terza volta a giocare un ruolo chiave per il futuro dell'Europa facendo da pacere nella crisi ucraina.

Colloquio Macron-Putin

Un comunicato dell'Eliseo ha reso noto che, in seguito alla telefonata intercorsa tra Putin e Macron - durata un'ora e mezzo - il capo del Cremlino si è impegnato a far cessare qualsiasi attacco delle truppe russe contro i civili e contro le zone residenziali dell'Ucraina. In particolare, il presidente francese ha chiesto al suo omologo russo di "sospendere tutti gli attacchi contro i civili, di preservare le infrastrutture civili e le vie di accesso all'Ucraina". La risposta di quest'ultimo sarebbe stata positiva a tutti e tre i punti citati. I due presidenti hanno poi convenuto di rimanere in contatto nei prossimi giorni.

Non solo: Macron ha anche chiesto al suo interlocutore anche di rispettare il "diritto internazionale umanitario" e la "protezione delle popolazioni civili", con "il trasporto degli aiuti secondo quanto contenuto nella risoluzione che la Francia presenta in Consiglio di sicurezza Onu". Il presidente francese ha infine proposto a Putin di restare in contatto "per prevenire l'aggravarsi della situazione" e "Putin si è detto d'accordo". Si tratta del terzo colloquio intercorso tra i due leader avvenuto nell'ultimo mese. Nel primo, avvenuto all'inizio di febbraio, Macron era volato a Mosca per tentare una complessa de-escalation per ottenere "una risposta che permetta di evitare la guerra, di costruire gli elementi di fiducia e stabilità" tra le parti. Nel secondo, avvenuto lo scorso 24 febbraio, il presidente francese aveva invece chiesto spiegazioni sulle ragioni delle azioni russe in Ucraina.

Le condizioni di Putin

Scendendo nel dettaglio, Macron ha messo Putin davanti alla richiesta della comunità internazionale di "cessare l'offensiva russa contro l'Ucraina", ribadendo la necessità di "un cessate il fuoco immediato". Il leader francese ha inoltre chiesto la fine dei bombardamenti contro civili e abitazioni, che siano preservate tutte le infrastrutture civili e siano garantite le principali strade, in particolare quella del sud di Kiev. Come detto, Putin, sempre secondo le fonti della presidenza francese, avrebbe "confermato la volontà di impegnarsi su questi tre punti".

La Tass ha fornito la risposta del presidente russo, secondo il quale un accordo con l'Ucraina sarà possibile solo dopo la "smilitarizzazione e de-nazificazione" di Kiev, "quando avrà assunto uno status neutrale". Il conflitto tra Russia e Ucraina, secondo il comunicato del Cremlino, potrà essere risolto solo se si terrà conto "in modo incondizionato" dei "legittimi interessi della Russia nella sfera della sicurezza". Tali richieste, elencano i media russi, sono "il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, la demilitarizzazione e la denazificazione dello Stato ucraino e la garanzia dello status neutrale dell'Ucraina".

Nel frattempo, nel corso di un vertice con i membri del governo e dell'ufficio presidenziale per discutere le questioni economiche relative alle sanzioni imposte alla Russia, Putin è tornato a puntare il dito contro l'Occidente, definendolo "un impero delle bugie". Secondo quanto riportato da Interfax, per Putin si tratta di "sanzioni che la cosiddetta comunità occidentale, questo impero di bugie come l'ho chiamato nella mia presentazione, sta attualmente cercando di mettere in pratica riguardo al nostro Paese".

In ogni caso, vedremo se il capo del Cremlino manterrà l'impegno preso con Macron.

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