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Putin licenzia il suo storico consigliere Vladislav Surkov

Il sito web del Cremlino non chiarisce le ragioni dell’allontanamento del consigliere di Putin né se a Surkov verrà assegnato qualche nuovo incarico

Putin licenzia il suo storico consigliere Vladislav Surkov

Il presidente russo Putin ha deciso ultimamente di licenziare il suo fidato consigliere Vladislav Surkov, considerato dai media occidentali come una vera e propria “eminenza grigia” al servizio del capo del Cremlino.

La Bbc ha infatti comunicato ieri che il leader di Mosca ha defenestrato il suo storico braccio destro, già vice primo ministro del Paese nonché ex vicecapo di gabinetto dell’amministrazione presidenziale. Il sito della presidenza della repubblica, citato dal medesimo organo di informazione, non specifica però le ragioni alla base dell’allontanamento del funzionario di peso, né chiarisce se a quest’ultimo verranno o meno affidate prossimamente nuove mansioni.

A detta dell’emittente britannica, il consigliere di Putin avrebbe avuto finora un ruolo cruciale nel consolidamento del potere del capo dello Stato, controllando di fatto tutti i partiti politici presenti in parlamento, le organizzazioni giovanili pro-Putin, gli ambienti culturali e persino, azzarda il network londinese, le forze di opposizione al leader del Cremlino.

Il potere di Surkov, ricostruisce l’organo di informazione, era talmente forte che di fatto, in Russia, neanche una foglia si poteva muovere senza il consenso del consigliere del presidente.

A partire dal 2013, ricorda sempre la Bbc, il funzionario pubblico in questione ha inoltre ricoperto l’incarico di sviluppare la politica del gigante slavo verso l’Ucraina e le altre repubbliche ex sovietiche.

Nonostante la grande influenza esercitata su Putin, l’eminenza grigia del Cremlino ha iniziato a venire messa in discussione tra il 2011 e il 2012, in concomitanza con l’esplosione di forti proteste di piazza contro il presidente russo.

Proprio Surkov fu accusato allora, evidenzia il network, di non avere impedito ai manifestanti di occupare strade e spazi pubblici e di avere dimostrato incapacità nel controllare la popolazione. Alcuni arrivarono addirittura a dichiarare che, dietro la sua inadeguatezza nel gestire i moti anti-Putin, vi fosse l’intenzione di “tradire” il capo dello Stato.

Da quel momento, precisa la Bbc, iniziò il declino del consigliere del presidente, in quanto cominciò a essere sollevato da sempre più incarichi.

Surkov, sottolinea l’organo di informazione britannico, ha quindi vissuto i suoi ultimi anni al fianco del capo del Cremlino, nonostante lo svolgimento del mandato di responsabile governativo per le questioni dell’Ucraina, essendo fortemente depotenziato nonché come prigioniero di una“gabbia dorata”.

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