"Putin può sganciare bomba tattica nel Mar Nero". Cosa significa

Il generale continua a non escludere la possibilità che Putin decida di utilizzare un piccolo ordigno nucleare in grado di provocare danni limitati

"Putin può sganciare bomba tattica nel Mar Nero". Cosa significa

Allo stato attuale delle cose non è possibile escludere in toto la possibilità che Vladimir Putin decida infine di ricorrere ad una "bomba tattica nucleare". Questa la considerazione del generale di corpo d'armata Giorgio Battisti, attualmente presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano.

Invitato da AdnKronos a commentare il conflitto fra Russia ed Ucraina, il militare non esclude la possibilità che con il procedere del conflitto non si arrivi anche ad un'azione nucleare. "La messa in stato di preallerta del dispositivo nucleare può essere un modo per Putin di fare pressione sull'Occidente, ma dobbiamo anche tenere a mente che, anche se pochi lo pensavano, finora lui ha fatto quello che aveva detto, quindi per mostrare la propria determinazione non possiamo escludere che faccia esplodere una bomba tattica nucleare nel Mar Nero", ha spiegato il generale di corpo d'armata Battisti. "Si tratta di ordigni nucleari tattici, di limitata potenza, ma producono comunque distruzione, radioattività e paura", ha aggiunto.

Secondo il generale, dunque, è importante non abbassare la guardia. Per quanto riguarda invece le possibili ritorsioni da parte della Russia nei confronti di quei paesi (Nato e/o Ue) che provvederanno ad inviare armi all'Ucraina, secondo Battisti si tratta di minacce volte a creare timore nella popolazione. "Portare armi all'Ucraina significherebbe consegnarle attraverso la Polonia, un attacco lì da parte della Russia significherebbe violare i confini di una Paese della Nato", ha affermato il generale, che tuttavia si dimostra scettico sulla possibilità di dichiarare l'Ucraina no-fly zone, dal momento che ciò porterebbe a dover abbattere degli aerei russo, cosa che potrebbe essere realmente interpretata come una dichiarazione di guerra alla Russia.

Già nei giorni scorsi, intervenuto a L'Aria Che Tira, il generale Giorgio Battisti aveva invitato a prestare attenzione, sottolineando il fatto che la minaccia del nucleare da parte della Russia non deve essere considerata una possibilità troppo remota.

Anche in quel caso aveva parlato delle cosiddette "armi tattiche", ossia testate nucleari più piccole rispetto a quelle realmente temute che tuttavia sono in grado di provocare dei danni, dai 250 ai 500 metri di diametro, ed impedire l'avanzamento degli avversari mediante le radiazioni.

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