R. Kelly condannato per tratta a sfondo sessuale. Tra le vittime anche minorenni

Una giuria federale ha dichiarato colpevole il cantante R. Kelly per una serie di reati molto gravi, tra i quali tratta a sfondo sessuale

R. Kelly condannato per tratta a sfondo sessuale. Tra le vittime anche minorenni

Il cantante R&B R. Kelly è stato condannato per tratta a sfondo sessuale e ora rischia l'ergastolo. Una guria federale composta da 5 donne e 7 uomini ha riconosciuto colpevole l'autore di I believe I can fly per una lista di reati molto lunga. È accusato di abusi sessuali, abusi sessuali su minori, sfruttamento sessuale e racket. Secondo l'accusa, dirigenti e persone a lui intorno lo avrebbero aiutato a incontrare le ragazze e a mantenerle obbedienti e tranquille, cosa che equivarrebbe ad aver gestito un'impresa criminale.

Sono numerose le testimonianze di donne che hanno accusato R. Kelly e fornito dettagli nelle loro deposizioni in tribunale. Pare che il cantante sottoponesse le sue vittime ai suoi desideri perversi e sadici, anche se minorenni. Secondo l'assistente procuratrice Maria Cruz Melendez, R. Kelly sarebbe uno stupratore seriale che "manteneva il controllo sulle vittime usando ogni trucco preso dal manuale del predatore".

R. Kelly è finito nei guai con la legge già nel 1994 per il matrimonio con Aaliyah, giovanissima stella del R&B all'epoca quindicenne. Nonostante questo, il pubblico sembra non averlo mai abbandonato, tanto che nel 1996 gli è stato conferito un Grammy per la sua canzone più celebe, I believe I can fly. Nel 2002 è stato accusato di violenza sessuale perché si sarebbe filmato mentre abusava di una ragazza di soli 14 anni, fino a urinarle addosso. Le questioni che lo riguardano, poi, sono riemerse dopo la pubblicazione della docuserie "Surviving R. Kelly", proposto nel pieno del periodo del Me too.

Al processo molti degli accusatori di Kelly hanno testimoniato senza usare i loro veri nomi per proteggere la loro privacy e prevenire attacchi da parte dei fan del cantante. A supporto delle accuse, ai giudici sono stati anche mostrati alcuni video girati da Kelly, che lo riprendevano impegnato in atti sessuali che i pubblici ministeri hanno detto non essere consensuali. La difesa ha invece etichettato gli accusatori come "groupies" e "stalker".

R. Kelly si trova in carcere dal 2019, senza possibilità di cauzione. Il processo ha subìto a causa della pandemia e dal cambio dell'ultimo minuto del suo team legale. Il processo è poi iniziato il 18 agosto di quest'anno. Secondo le accuse, le sue vittime sarebbero state sottoposte a minacce e punizioni come sculacciate violente se avessero infranto quelle che definiva le "regole di Rob". Le testimoni hanno detto che avevano l'ordine di chiamarlo "Papà", dovevano saltare in piedi e baciarlo ogni volta che entrava in una stanza.

Diverse le testimonianze riportate in tribunale, tra le quali una molto forte secondo la quale R.

Kelly avrebbe tenuto una pistola al suo fianco mentre rimproverava una delle vittime per poi costringerla a fargli sesso orale in uno studio musicale di Los Angeles. Inoltre, il cantante avrebbe anche girato un video in cui avrebbe imbrattato di feci il visto di una donna per aver infranto le regole.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica