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"Il Capodanno non è nei nostri valori": l'attacco del rapper islamico

Il video della superstar dell'hip hop convertitosi all'islam nel 2004 infiamma la polemica identitaria in Francia e imbarazza la candidata Valérie Pécresse, sponsorizzata dal rapper

"Il Capodanno non è nei nostri valori": l'attacco del rapper islamico

Per chi non lo conoscesse, Maître Gims è una superstar dell'hip pop francese, famoso anche in Italia. Nato a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, da genitori cristiani, nel 2004 Gims si è convertito alla fede islamica. L'ex membro dei Sexion d'Assaut ha scatenato la polemica in Francia quando in un video diffuso sui social ha chiesto ai suoi fan - e in particolare ai musulmani - di non fargli auguri di buon anno, spiegando che non fanno parte della cultura islamica. "Per favore, lasciatemi in pace con i buon anno nuovo e così via. Non ho mai risposto, eppure voi continuate a inviarmi gli auguri per tutto gennaio e pure febbraio" ha sottolineato il rapper dagli occhiali scuri. Per poi aggiungere: "Sono i musulmani come me a farlo, ve lo ripeto, abbiamo le stesse convinzioni, fratelli, basta. Noi non festeggiamo queste cose, non fanno parte dei nostri valori".

La sparata del rapper Gims: "Basta auguri di buon anno e di compleanno"

Secondo Gims, vietato celebrare anche i compleanni. "Ne soffro. È un altro passo verso la morte. Non lo celebriamo. Non fa parte delle nostre convinzioni, concentriamoci sulle nostre cose. Noi. Restiamo forti sui nostri valori”. Una sparata identitaria che cozza a dir poco con l'immagine di Maître Gims: che cosa c'entrano con l'islam le auto da corsa, le donne seminude e l'alcol che appaiono nei suoi video? Nulla. A dirla tutta, nella fede islamica anche la musica - soprattutto il rap, con testi spesso volgari ed espliciti - sarebbe vietata. O meglio: ascoltare musica, cantare e usare strumenti musicali è di fatto harâm (proibito). Ma al di là della schizofrenia del personaggio e dell'ignoranza profonda della fede che dice di professare, il suo video ha infiammato la campagna elettorale presidenziale francese che si concluderà il 10 aprile con le elezioni.

Le dichiarazioni del rapper infiammano la campagna elettorale francese

A CNews, il braccio destro di Marine Le Pen, Julien Odoul, ha commentato così le dichiatazioni del rapper: "Non sappiamo se dovremmo ridere o piangere per questo. È del tutto delirante ma allo stesso tempo riflette un fondamentalismo religioso che viene trasmesso da alcuni sportivi, da alcuni attori e cantanti". Peraltro, sottolinea, "Gims non si conforma alle sue convinzioni religiose nei suoi video: beve alcolici, le ragazze si esibiscono in costume da bagno, ci sono i soldi. Gims è un fondamentalista musulmano il 1° gennaio e tutto il resto dell'anno è un membro dello spettacolo". Di certo il rapper non ha fatto un gran favore alla repubblicana Valérie Pécresse - per la quale si era speso nei giorni scorsi con un endorsement ufficiale - che si gioca la rielezione alla presidenza della regione Ile-de-France (Isola di Francia).

Tant'è che Marlène Schiappa, ministro delegato responsabile della cittadinanza della Francia di En Marche, ha subito chiesto spiegazioni all'interessata. "Maitre Gims è un artista. È ascoltato, è un opinion leader. Ha quindi una responsabilità per quello che dice. Non sono io che ho deciso di inserire Maitre Gims nel dibattito politico. È stata Valérie Pécresse ad essere orgogliosa del suo sostegno e ha affermato che lo stava finanziando attraverso la regione dell'Ile-de-France. La stessa che si vanta di aver messo in atto la carta della laicità", ha osservato il ministro.

Ma il tema dell'identità non si fermerà solamente alle parole del rapper ed è destinato a rimanere centrale per tutta la campagna elettorale.

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