"Resistiamo, russi in trappola": che cosa succede davvero a Severodonetsk

Le forze di Kiev hanno riportato alcuni successi combattendo i russi nella città di Severodonetsk. Fonti locali sostengono addirittura che i russi siano caduti in trappola. Mosca sta tuttavia continuando ad avanzare

"Resistiamo, russi in trappola": che cosa succede davvero a Severodonetsk

In 100 giorni di guerra la Russia ha conquistato il 20% dell'Ucraina. "L'esercito russo ha già distrutto quasi l'intero Donbass ucraino ed è pronto a continuare a uccidere. Il Donbass era uno dei centri industriali più potenti d'Europa. Ora è semplicemente devastato", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Si continua a combattere a Severodonetsk, dove i russi hanno ormai raggiunto il cuore della citta. Ma dove la resistenza ucraina, a quanto pare, continua a tenere testa agli avversri.

La resistenza ucraina a Severodonetsk

La conferma è arrivata anche dallo stesso Zelensky. Le forze di Kiev hanno riportato alcuni successi combattendo i russi nella città di Severodonetsk, ma la situazione militare generale nella regione del Donbass non è cambiata. Nelle ultime ore erano però filtrati messaggi che lasciavano pensare a un cambio d'inerzia. "Severodonetsk resiste e ha tutte le possibilità di essere presto liberata. I nostri difensori svolgono operazioni locali, prendono i prigionieri, hanno il necessario per cacciare il nemico dalla città", aveva dichiarato il governatore di Lugansk Sergiy Gaidai.

Il consigliere di Zelensky, Oleksii Arestovich, aveva persino parlato di Severodonetsk come trappola per i russi. "Abbiamo trascinato l'esercito russo nella trappola a Severodonetsk, facendo vedere di aver consegnato la città. Ora – aveva aggiunto - il comando russo è scioccato. Hanno già fatto rapporto di aver preso la città quando i nostri militari hanno fatto un massiccio attacco di controffensiva e continuano a battere i russi, nonostante il loro vantaggio artiglieristico e d'aviazione". La sensazione è che sia quello di Arestovich che quello di Gaidai siano messaggi volti a dare vigore all'esercito ucraino, in evidente difficoltà in tutto il Donbass e sotto pressione a Severodonetsk. Da segnalare, in ogni caso, che circa 800 persone, tra cui bambini, si starebbero nascondendo sotto la fabbrica chimica di Azot, all'interno della città.

I prossimi obiettivi di Mosca

I russi premono sull'acceleratore per conquistare Severodonetsk nel giro di poche ore. Gli ucraini, come detto, continuano a resistere ma si tratta di una corsa contro il tempo. È vero che gli Stati Uniti hanno inviato a Kiev nuove armi, i moderni lanciarazzi multipli HIMARS, ma è altrettanto vero che gli uomini di Vladimir Putin danno la sensazione di poter prendere il controllo della città del Lugansk nell'arco dei prossimi giorni, forse già ore.

E dopo? Gli ucraini si stanno già preparando a difendere Lysychansk, dall'altro lato del fiume Severij Donec, la cui conquista consegnerebbe ai russi il controllo dell'intero Lugansk. Per evitare combattimenti lungo il corso d'acqua, sul quale i ponti sono stati fatti saltare, le forze del Cremlino stanno attaccando in queste ore il villaggio di Berestove, posizionato sullo snodo autostradale che collega Lysychansk con il resto del Paese.

Zelensky si aspetta che le nuove armi ricevute possano contribuire alla causa del Donbass in favore del suo popolo. Per questo ha ringraziato gli Stati Uniti e Joe Biden, dicendo di "aspettarsi buone notizie" sulle forniture "anche da altri partner". "Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che i moderni lanciarazzi multipli HIMARS verranno inviati nel nostro paese.

Queste armi ci aiuteranno a salvare la nostra vita e proteggere la nostra terra. Sono grato al presidente Biden, a tutti i nostri amici americani e al popolo degli Stati Uniti per il loro sostegno", ha sottolineato il presidente.

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